EURODELIRI

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Che barba con questo Rosetti. Va bene, è stato designato per arbitrare la finale. E allora? La scelta, sorprendente dopo il doppio rigore negato alla Svizzera nella partita inaugurale, che rivisto mille volte qualche perplessità l’ha pure lasciata, è stata esaltata in tutte le trasmissioni. I suoi ex colleghi addetti alla moviola, il giocondo Daniele Tombolini e il burbero Carlo Longhi, sono stati i più appassionati nell’esagerato entusiasmo per l’alto incarico. Tanto da distinguersi entrambi tra i più determinati portavoce della barzelletta del secolo: «La designazione di Rosetti ci ha fatto dimenticare l’eliminazione dell’Italia». Con il suggello delle inebrianti dichiarazioni di Collina. Ma va là. Al popolo dei tifosi non può fregar meno che a dirigere Spagna e Germania sia stato chiamato un arbitro italiano. Nè, tantomeno, che per l’augusta occasione il medesimo sia stato infilato in una fiammante divisa azzurra.

Anzi, quell’uniforme celestiale, a esser sinceri, sa un po’ di presa per i fondelli. Di fronte all’ennesimo, superipocrita applauso al nostro rappresentante superstite, ci sarebbe voluta la buonanima di Eduardo, insuperabile maestro di un’arte immortale. Quella del pernacchio.

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