La Ferrari e l'operazione "o la va... o la spacca"

Auto con soluzioni innovative. Per team principal e piloti è "coraggiosa, estrema e fuori dagli schemi"

La Ferrari e l'operazione "o la va... o la spacca"

È la Ferrari del «o la va o a la spacca». La Ferrari che deve tornare a vincere e restituire ai tifosi l'orgoglio di essere ferraristi. Mattia Binotto la definisce «coraggiosa». Charles Leclerc la descrive come «impressionante ed estrema». Carlos Sainz la mette «fuori dagli schemi». La F1-75 non è una Ferrari banale, questo è certo. Non è un compitino svolto seguendo un regolamento che mai nella storia recente della Formula 1 era stato così rivoluzionario. È nata in galleria del vento, figlia di un'aerodinamica estrema che ha dettato poi tutto il resto, dalle sospensioni all'architettura di un motore di cui si dicono già meraviglie. È molto diversa dalle altre monoposto viste fin qui, anche se Binotto ammette di aver già copiato qualcosa dalla Aston Martin. «Questa vettura è la sintesi di un lavoro di squadra, di un lavoro di squadra che su questa macchina ha investito ogni risorsa con coraggio, creatività e spirito di collaborazione», dice scacciando la pressione che assicura di non sentire perché troppo concentrato sul lavoro.

Ad aumentare il carico ci ha pensato anche il presidente Elkann, intervenuto in inglese a fine presentazione: «La responsabilità di far ottenere risultati a questa macchina e di soddisfare le aspettative dei tifosi in tutto il mondo è nelle mani di Mattia, Charles, Carlos e di tutta la squadra e il loro sforzo ininterrotto determinerà il nostro successo, onorando quello spirito di competizione che il nostro fondatore rappresentava. Ai tifosi dico: la vostra passione e dedizione alimenta le nostre performance, come è sempre stato. Quest'anno non vediamo l'ora di ricambiare la vostra lealtà e tornare vincenti». Il «Forza Ferrari» con cui ha chiuso il suo intervento sembra quasi un ordine. La Ferrari deve rialzarsi, non può permettersi un'altra stagione di transizione. Lo sanno tutti. Anche Leclerc che aggiunge: «Amo già questa macchina, ma la amerò ancora di più quando potrò guidarla in pista e capirò che è un'auto vincente». L'amore non può più essere incondizionato. Lo decideranno i risultati.

Per capire se è una Ferrari vincente bisognerà attendere quattro o cinque gare. Tanto ci vorrà per prendere confidenza con auto così nuove, capirne i settaggi, spiare la concorrenza e all'occorrenza fare qualche modifica.

Come diceva Enzo Ferrari una Formula 1 per essere bella deve essere vincente. Questa da ferma è un'opera d'arte con dei tagli (prese d'aria sul cofano motore) che sembrano usciti dai quadri di Fontana. Ora deve dimostrare di saper volare.

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