La Formula1 arriva a Monza e lo fa nel migliore dei modi: confermando la presenza del Gran Premio d’Italia in Brianza per 5 anni, come avevamo accennato mesi fa.
L’entusiasmo dei tifosi, il circuito unico e l’onda presente sotto il podio trasudano emozioni che pochissimi altri gran premi riescono a trasmettere: a dimostrarlo le ambizioni dei piloti Ferrari, speranzosi di bissare la recente vittoria a Spa.
Presente per i festeggiamenti sui 90 anni della Scuderia di Maranello, Leclerc in particolare ha dimostrato ancora una volta la lucidità nel modo di ragionare che lo accomuna per molti a Niki Lauda.
Alla domanda su dove si vedeva tra cinque anni, ha così spiegato “Spero sempre in Formula 1, naturalmente. Vestito di rosso, campione: sarebbe perfetto. Punto sempre in alto, perché lo reputo l’approccio giusto. Puntare il più in alto possibile serve a raggiungere gli obiettivi, ed è quello che faccio io”.
Una determinazione che conosciamo nel pilota monegasco e di cui avevamo avuto dimostrazione fin da subito nella sua breve finora carriera: questo ha nuovamente posto il punto interrogativo nel rapporto con il compagno quattro volte campione del mondo.
“Penso che abbiamo trovato il giusto compromesso: fuori dalla pista, la priorità è saper lavorare assieme per migliorare la monoposto. Logicamente quando siamo in pista, con la visiera abbassata, io voglio stargli davanti come lui penso desideri farlo con me. Ma è giusto così e lo sarà sempre”.
Buongiorno @Autodromo_Monza ready to start the #ItalianGP weekend! #essereFerrari pic.twitter.com/c90j9iOkgu
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) September 5, 2019
Intervistato sulla sua carriera, Vettel intanto ha nuovamente rinnovato la sua passione per il lavoro e per la Ferrari: “Mi piace essere in Formula1 come dieci anni fa: probabilmente anche un po' di più, perché ora sono un pilota Ferrari”. Un pensiero fisso, coltivato vedendo Schumacher inanellare successi in Rosso: “Quando ero ragazzo guardavo sempre Michael. Lui ha vinto tanto, sempre con la vettura rossa. Per quanto mi riguarda, è importante vincere per me, per la squadra e per il piccolo Sebastian, che a 7 anni sognava di vincere il titolo mondiale in Ferrari”.
Un passaggio quello a Maranello, quasi necessario per suggellare il valore di ogni campione del mondo: non a caso, da mesi Hamilton manda messaggi al miele verso la Ferrari.
Il suo contratto con Mercedes, in scadenza il prossimo anno, si vedrà probabilmente rinnovato, ma non è una priorità per ora come da lui stesso indicato.Del resto, il campione inglese all’arrivo a Monza ha candidamente confessato “Sin da piccolo sono stato tifoso della Ferrari ed ero rapito dai suoi tifosi e dalla loro passione”. Come anticipavamo un mese fa, mai dire mai.
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