Forrest, speranza del calcio scozzese «Per noi è la luce in fondo al tunnel»

Per fortuna del Milan c'è James Forrest. Perché senza il gol del talentuoso centrocampista offensivo del Celtic oggi con tutta probabilità i rossoneri si sarebbero dovuti sobbarcare 9mila e rotti chilometri di viaggio, tra andata e ritorno, sulla tratta Milano-Karagandy, in Kazakistan. Non il massimo per una squadra già moralmente a pezzi. Invece il Milan volerà solo a Glasgow, per giocare un incontro delicatissimo nel più noto Celtic Park. Con tanti ringraziamenti a Forrest, che lo scorso agosto ha infilato al 92' la palla del 3-0 che ha permesso ai campioni di Scozia di qualificarsi ai gironi di Champions contro lo Shakhter Karagandy. Ma se il Celtic odierno è lo specchio della tragica situazione della Scozia pallonara, da anni ormai in caduta libera, proprio Forrest è l'esempio di come non tutto sia perduto.

«La luce in fondo al tunnel del calcio scozzese», come è stato definito Forrest, è un classe 91 giunto già alla quinta stagione con la prima squadra del Celtic, club che lo ha messo sotto contratto all'età di 13 anni, convincendolo ad abbandonare definitivamente il tennis. Assente nell'andata a San Siro, ci sarà stasera, pur se «ancora al 50%». Ma di questi tempi il Milan non può permettersi di sottovalutare nessuno.

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