Garcia e il fantasma di Luciano da scacciare

Non c'è più il muro Kim, Kvara è indisponibile. «Ma la squadra è pronta»

Garcia e il fantasma di Luciano da scacciare
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Napoli - Lo scudetto sul cuore e nella testa. La prima dei campioni d'Italia oggi a Frosinone è un misto di vecchio e nuovo, di certezze e di dubbi. Alla fine, della squadra capace di fare l'impresa ci sono quasi tutti: il pezzo grosso mancante è Kim, che sul mercato è stato rimpiazzato dal brasiliano Natan ma che in campo oggi verrà sostituito dall'usato-sicuro Juan Jesus. La novità è ovviamente Garcia, che ha messo subito le cose in chiaro con la squadra: «Non voglio vedere gente appagata, sarò io la sveglia dello spogliatoio se necessario». Deve allontanare il fantasma di Spalletti, che adesso ha altro a cui pensare, tra la nostalgia di un fresco e appagante ricordo e la smania di prendere dimora a Coverciano. Una smania che pare non appartenere al presidente De Laurentiis il quale, nelle ore in cui rischia di entrare in tribunale per contendere alla Federcalcio una clausola milionaria, ha compiuto un vero e proprio blitz notturno per assicurarsi la firma di Gabri Veiga, il giovane talento spagnolo che l'ex Benitez ha dirottato proprio verso Napoli.

Si riparte da Frosinone, dalla certezza di Garcia «di avere una squadra pronta e straordinariamente dotata dal punto di vista tecnico» e dall'apprensione di non poter schierare uno dei pezzi da novanta: niente debutto in campionato per Kvaratskhelia. «Affaticamento muscolare» recita il bollettino sanitario e così l'allenatore francese, d'accordo con lo staff sanitario e con il georgiano, ha preferito non rischiare per non peggiorare la situazione. Nel suo difficile tentativo di apportare qualcosa di nuovo senza intaccare più di tanto una squadra che ha dominato l'ultima stagione, Garcia s'inventerà qualcosa di particolare: ad esempio l'impiego di Raspadori, che Spalletti vedeva bene come attaccante, e che invece il nuovo tecnico vuole sperimentare nel ruolo di mezzala o di attaccante esterno.

C'è uno scudetto da onorare, come ha detto capitan Di Lorenzo «da difendere con le unghie e con il cuore», lui che resta l'anello di congiunzione tra passato, presente e futuro. Era il pupillo di Spalletti, è stato confermato leader indiscusso da Garcia, sarà uno dei punti fermi della nuova Nazionale spallettiana, nella cui testa frulla l'idea di una selezione con fondamenta napoletane (oltre al capitano, Meret, Raspadori, Politano, Zanoli).

Intanto però c'è da partire con il piede giusto, l'ideale per provare a ripetere il miracolo di un anno fa: l'avvio sprint fu uno dei segreti di Spalletti ed è anche una caratteristica del lavoro di Garcia. Magari potrebbe aiutare ad allontanare un fantasma decisamente ingombrante.

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