L'Africa nera pedala, fortissimo. L'Africa nera ha il volto color ebano di Biniam Girmay, 21 anni eritreo, vincitore ieri della Gand-Wevelgem, classica del Nord che nella storia ha premiato corridori del calibro di Rik Van Looy e Jacques Anquetil, Eddy Merckx e Freddy Maertens, Bernard Honault e Francesco Moser, Jan Raas e Guido Bontempi, Mario Cipollini e Tom Boonen, per arrivare a Peter Sagan e Wout Van Aert.
Dopo Daniel Teklehaimanot, primo corridore di colore a correre il Tour de France e a vestire la maglia a pois, ecco il connazionale Biniam Girmay, che solo una settimana fa, alla Sanremo, ha sfiorato la top ten in una corsa World Tour chiudendo la classicissima in 12° posizione. È il simbolo di un Continente, di una nazione che sta sfornando corridori imnportanti, grazie anche a corse come la Tropicale Amissa Bongo o il Tour de Rwanda.
Talento assoluto, Biniam è un passista veloce che non disdegna le salite, e dopo essere cresciuto nel Centro Mondiale del Ciclismo, oggi sogna di vincere una tappa al Giro d'Italia, la prima corsa a tappe della sua vita che correrà dal prossimo 6 maggio. «Sono felice come pochi dice il ragazzo che corre per la Intermarché, formazione belga diretta da Valerio Piva -. Se sogno il Fiandre? No, forse un giorno, ma domenica non lo correrò. Ora mi riposo un po', prima del Giro».
Dopo aver vissuto fino a qualche mese fa a Lucca, oggi resiede a San Marino. «È un ragazzo molto maturo ci spiega Alex Carera, manager con il fratello Johnny di corridori del calibro di Tadej Pogacar e Vincenzo Nibali -. Quello che mi stupisce è la sua indipendenza: va al supermercato e conosce tutti i prezzi. Cosa ama? La pasta e il farro».
È il volto nuovo di un Continente nuovo per il ciclismo. Dopo Tiger Woods nel golf e Tayler Hamilton nella F.1, o la nuotatrice Simone Ashley Manuel o la campionessa dei 500 metri dello speed skating Erin Jackson, anche il ciclismo ha il suo simbolo di colore. Un atleta che oggi vale circa 300 mila euro annui, ma che con la Gand si porta a casa non meno di 100 mila euro, e visto il valore di questo ragazzo e quello che rappresenta e può rappresentare per un Continente intero, tra un anno il suo ingaggio non sarà inferiore al milione di euro, se non più alto.
«Questo è un talento assoluto assicura Alex Carera -. A 18 anni, quando era ancora elemento del Centro Mondiale del ciclismo, fu il solo a battere per due volte il prodigio belga Remco Evenepoel. Ha margini di miglioramento incredibili. L'Africa avrà il suo Merckx».
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