Giro d'Italia, confessa il ciclista che ieri ha urlato "Terroni"

Valerio Agnoli (di Frosinone) si giustifica: "Non mi rivolgevo al pubblico, stavo giocando con i miei compagni che mi chiamano terrun"

Michele Scarponi e Valerio Agnoli del team Astana
Michele Scarponi e Valerio Agnoli del team Astana

È stato Valerio Agnoli, ciclista del team Astana originario di Alatri (Frosinone), che ieri durante la tappa del Giro d'Italia che passava da Nocera Inferiore (Salerno), ha urlato "Terroni". L'insulto è stato ripreso chiaramente da un video amatoriale che ha sollevato numerose polemiche.

Oggi il ciclista ha confessato su Facebook, sotto al post pubblico di un cicloamatore nocerino.

"Ciao ragazzi mi spiace che si senta solo la parole terrone", spiega Agnoli, "Dato che ieri arrivavamo dalle mie zone stavo prendendo in giro i miei compagni dicendogli : MI SON (che e'un dialetto del NORD) Terrone! In squadra mi chiamano TERRUN e stavo giocando! Mi spiace che si sia montato tutto questo casino per nulla, quando poi dalla Toscana in giù dicono che siamo Terroni e in più mi sento legato alla Sicilia sopratutto alla città di Messina per Vincenzo! Il mio non era un insulto verso nessuno, solo c'era un casino di gente e si è sentita solo la parola finale!" E conclude il suo post con una provocazione: "PS quando passiamo nei centri cittadini NON SPUTATE ai CORRIDORI! Rispetto"

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