Guardiola e il City chiedono aiuto ad un motivatore: è lo zio di Rafa Nadal

Nei giorni scorsi Toni Nadal ha tenuto un discorso motivazionale a Guardiola, ai giocatori e allo staff tecnico del City per affrontare al meglio i prossimi impegni

Guardiola e il City chiedono aiuto ad un motivatore: è lo zio di Rafa Nadal

Il Manchester City sta vivendo il momento più difficile della sua storia: la sentenza dell'Uefa che ha estromesso il club inglese per due anni dalle coppe europee per aver violato i parametri imposti dal fair play finanziario potrebbe avere ripercussioni nelle prossime settimane. Si è parlato di fuga dei calciatori, di una dipartita di Pep Guardiola verso la Juventus o un ritorno al Barcellona o al Bayern Monaco ma la verità è che c'è ancora da portare a termine questa travagliata stagione.

In Premier League il City naviga a 25 punti di distanza dal Liverpool di Jurgen Klopp che si appresta a vincere il campionato con almeno 6-7 giornate d'anticipo rispetto alla fine della competizione, mentre in Champions League i Citizens affronteranno il club più vincente di quella competizione, con ben tredici sigilli, ovvero contro il Real Madrid di Zinedine Zidane in un doppio match tra andata, al Bernabeu, e ritorno all'Etihad Stadium.

Secondo quanto riporta The Athletic il City per uscire da questo momento difficile ha chiesto anche una sorta di aiuto psicologico, motivazionale e l'ha fatto rivolgendosi a Toni Nadal, zio ed ex allenatore del fuoriclasse del tennis Rafael, oggi impegnato come motivatore. Toni, infatti, qualche giorno fa si è recato presso il City Football Academy per tenere un discorso motivazionale ai giocatori del City, allo staff tecnico e a Guardiola per rimarcare l'importanza della forza mentale per afffrontare le partite future.

Non è la prima volta che un club o un allenatore decidono di rivolgersi ad uno psicologo, un motivatore o un mental coach per uscire da un periodo difficile e per affrontare al meglio l'attività professionale. Leonardo Bonucci, ad esempio, per diversi anni ha usufruito di questa figura e questo lo ha aiutato ad affrontare al meglio la sua carriera da calciatore professionista dal Bari, alla Juventus passando per il Milan e la maglia della nazionale.

Vedremo se questo aiuto psicologico sarà stato utile ai giocatori in vista dei prossimi impegni con la Champions League che è il vero obiettivo di un club che in questi anni ha investito moltissimo ma raccolto niente nella competizione per club più importante e remunerativa.

Un'altra debacle in Champions come nelle passate stagioni metterebbe seriamente in crisi il City e il suo allenatore che a fine anno potrebbe davvero lasciare a prescindere dalla sentenza Uefa che ha estromesso il club inglese dalle coppe europee.

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