Occhio ad accendere la miccia delle polemiche tra Ibrahimovic e Guardiola, perché poi il rischio è che non si smetta più.
Continuano infatti le provocazioni a distanza tra l'attaccante svedese del Milan e l'allenatore del Manchester City dopo le frasi di Ibra su come il tecnico stia gestendo Haaland: «Chissà se lo lascerà diventare più grande di lui o no. A me non ha permesso di migliorare: ma non è capitato solo a me, anche ad altri», aveva affermato Zlatan in settimana, rievocando la sua esperienza infelice al Barcellona tra il 2009-10, quando con il tecnico catalano proprio non si era preso.
Uno scontro di caratteri di cui lo svedese aveva parlato anni fa anche in una delle sue autobiografie: «Problemi con lui? Io mai, al massimo al contrario li aveva lui con me».
La risposta di Guardiola non si è fatta attendere: «Ha ragione, ha perfettamente ragione. In questo club, in questa squadra, il mio ego è al di là di ogni altra persona e di ogni giocatore. Non mi piace quando Erling segna tre gol e tutti i riflettori sono per lui. Gli ho detto di non segnare più, per favore, altrimenti i giornali non parleranno solo di me», sono state le frasi, tra il piccato e l'ironico, dell'allenatore catalano.
Ieri intanto Haaland nella partita di Premier contro il Fulham finita 2-1 per il City è rimasto inizialmente in panchina a riposare e al suo posto ha giocato l'argentino Julian Alvarez.
Quest'ultimo ha aperto le marcature prima che la squadra di Guardiola rimanesse in inferiorità numerica per via dell'espulsione di Joao Cancelo: pareggio del Fulham su rigore susseguente con Pereira.
Haaland è poi entrato al 64' proprio per Alvarez segnando due gol.Il primo gli è stato annullato dal Var per fuorigioco millimetrico, mentre l'altro è arrivato all'ultimo minuto su rigore. E con questa siamo a 23 reti in 17 presenze stagionali.
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