Ibtihaj, in pedana con lo hijab. "Il Ramadan è una scelta"

Ibtihaj Muhammad sarà la prima atleta americana a gareggiare in un'Olimpiade indossando lo hijab. In un'intervista ha raccontato come si allena durante il Ramadan

Ibtihaj Muhammad esulta durante un match
Ibtihaj Muhammad esulta durante un match

Quando indosserà la visiera tipica degli schermidori, sarà impossibile distinguere Ibtihaj Muhammad dalle altre atlete. Lei però è speciale ed è già nella storia dei Giochi Olimpici. Sarà infatti la prima atleta statunitense a gareggiare alle Olimpiadi indossando un hijab, il velo con cui le donne di fede musulmana coprono il capo. In una serie di Tweet l'altleta ha raccontato la sua preparazione in vista delle gare di Rio de Janeiro. Una preparazione particolarmente difficile perché in questo periodo è in corso il Ramadan, il mese sacro musulmano in cui i fedeli digiunano dall'alba al tramonto.

Allenarsi senza poter reidratarsi non è il massimo per un atleta che si prepara per un impegno importante come le Olimpiadi. Ma Ibtihaj ormai si è abitata. Alla versione americana dell'Huffington Post ha dichiarato: “Per me la fede viene prima di tutto. È una priorità”.

“Il fatto di digiunare continuando ad allenarmi - spiega - non è mai stato in dubbio. È da quando gareggio a questo livello che sono costretta a digiunare e ad allenarmi. L’unica differenza stavolta è che sono nel bel mezzo della preparazione olimpionica”.

Per forza di cose l'atleta è stata costretta a cambiare il suo piano di allenamento. La Muhammad si alza prima dell'alba per preghiere mattutine e il suhur, il primo pasto della giornata. Dalle 6:45 alle 8 si dedica al cross-training, ed entro le due del pomeriggio conclude gli allenamenti con la scherma.

Cambia anche la dieta. La carne diventa un'essenziale fonte di energia, motivo per cui la integra nella sua dieta durante il Ramadan. La mattina invece ci pensano dei frullati ricchi di frutta e verdura a fornire le sostanze nutrienti necessarie per sostenere gli allenamenti.

Non potendo bere fino al tramonto, Ibtihaj mangia cibi che sono ricchi di acqua, come l'anguria.

Nonostante questi piccoli accorgimenti, gli infortuni sono sempre dietro l'angolo. "Certe volte nel corso del Ramadan mi sono fatta male ai muscoli - ricorda -, cosa che infatti è sempre la mia principale preoccupazione quando arriva il momento d’affrontare contemporaneamente questo mese sacro e l’allenamento”.

Durante il mese sacro i fedeli devono anche pregare frequentemente. Per un atleta dunque il Ramadan può essere particolarmente faticoso. "Può esser difficile, perché ci son giorni in cui fisicamente sto chiedendo tanto al mio corpo. Ma questi trenta giorni trascorrono in fretta, e voglio viverli al meglio”.

"Il Ramadan è una scelta. Mi sento grata"

Ibtihaj non ne fa un dramma e ricorda che al mondo c'è gente che digiuna per necessità. “Digiunare non è facile per nessuno, e non è fatto perché lo sia”, spiega.

“Non ritengo che il mio sforzo sia in alcun modo diverso da quello degli altri. C’è gente che ogni giorno non ha accesso a cibo e acqua, mentre io so che quando cala il sole potrò mangiare e bere. Mi sento molto grata”.

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