Isco, trascina i blancos ma ha il Barça nel sangue

Isco, trascina i blancos ma ha il Barça nel sangue

Nell'estate dei 100 milioni di euro per Gareth Bale, l'arrivo di Isco a Madrid è passato sotto traccia, nonostante il fantasista andaluso non sia certo sbarcato nella capitale per un tozzo di pane. Anzi. In passato infatti le Merengues avevano sborsato 30 e rotti milioni per un under 21 solo per Anelka e Benzema.
Ma in attesa di capire se l'asso gallese sarà galactico anche in campo e non solo nel conto in banca, ci sta pensando Isco - 5 reti e 2 assist tra Liga e Champions - a mantenere sulla rotta giusta il traballante Real di inizio stagione. Carlo Ancelotti gli ha già cambiato tre volte posizione (esterno destro alto al debutto contro il Betis al Bernabeu, quindi trequartista centrale nel 4-2-3-1 o esterno sinistro nel 4-4-2), ricevendo in cambio prestazioni sempre all'altezza. E la Juventus dovrà prestare particolare attenzione a questo ennesimo esponente del tiqui-taka spagnolo (anche se lui il Barcellona l'ha rifiutato, o meglio, lo hanno fatto i suoi genitori quando era ragazzino, perché «a scuola sarei stato costretto a parlare catalano»), che contro l'Italia calcistica sembra avere un conto in sospeso. Lo scorso anno in Champions con il Malaga mise alla frusta in Milan, specialmente nel match di ritorno a San Siro dove, con una stupenda finta di corpo, fornì l'assist per la rete degli spagnoli. A giugno toccò invece all'Italia under 21, sconfitta 4-2 nella finale dell'europeo di categoria in Israele da una Spagna-monstre, con Isco (vice-capocannoniere del torneo) autore della quarta rete.


Dice di ispirarsi a Iniesta, di essere cresciuto studiando Ronaldinho e di aver chiamato il suo cane Messi «in omaggio al più grande di tutti». Un blaugrana fatto e finito, che però gioca nella rivale storica. Ma pur di tornare a vincere dopo la deludente era Mourinho, in casa Real va bene anche così.

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