Juve, Allegri è al bivio. Sbagliare di nuovo può costare la panchina

Squadra finora prigioniera del "non gioco". E oggi out pure Cuadrado e Milik squalificati

Juve, Allegri è al bivio. Sbagliare di nuovo può costare la panchina

Torino. Siamo alle solite: Allegri e la Juventus non possono sbagliare, avversario il Monza. Che è ultimo in classifica, ha appena cambiato allenatore e certo non avrebbe sulla carta le potenzialità per frenare il cammino dei bianconeri. I quali però sono anche loro in mezzo a una strada, prigionieri del non gioco proposto finora e di risultati che non sono arrivati né in campionato né tanto meno in Champions League, dove la qualificazione agli ottavi di finale è sata messa a serissimo rischio dopo non avere raccolto nemmeno un punto nei primi 180'. C'è di più, per regalare ulteriore pepe allo scontro odierno: Allegri contro Berlusconi e Galliani è un qualcosa che per certi versi stona, vista la stima tra le parti ai tempi del Milan. Quando il livornese arrivava da Cagliari senza chissà quale pedigree, sapendo però riportare il Diavolo ai massimi livelli: scudetto compreso.

Oggi, comunque sia, non ci sarà spazio per i sentimentalismi: la Juventus dovrà tornare a fare la Juventus, mentre il Monza cercherà di regalare subito una soddisfazione a Raffaele Palladino, neo allenatore che proprio in bianconero è cresciuto e che a inizio settimana ha preso il posto di Stroppa. Tra i due tecnici, quello che ha tutto da perdere è ovviamente è Allegri: un ulteriore stop ma forse anche un pareggio da sbadiglio ne minerebbe infatti la solidità della panchina che da più parti si vorebbe già saltata. «La voce dell'esonero mi mancava le sue parole di ieri e mi ha fatto piacere. Come c'è un mezzo risultato, Allegri è in discussione: questa cosa mi diverte. Dimissioni? Ho fiducia in quello che stiamo facendo e in quello che si farà. I risultati giudicano il lavoro mio e di tutto lo staff, è normale. Con la società ci sentiamo spesso e le spiegazioni io le devo sempre: bisogna pensare a lavorare, perché possiamo solo migliorare».

Ritornello stantio, ma tant'è. Spiegando che «i sei gol che abbiamo subìto nelle ultime tre partite erano tutti a difesa schierata, quindi serve più attenzione da parte di tutti». E volendo guardare il bicchiere mezzo pieno «perchè sono fatto così: c'è sempre qualcosa da migliorare, anche quando si vince. Ho sbagliato qualcosa? Certamente sì: magari i cambi, la preparazione o la formazione. Ma è evidente che non abbiamo tutti i giocatori a disposizione. Troppi infortuni? Quelli muscolari di quest'anno sono undici, contro i dieci della stagione passata ma con otto partite in più nelle gambe: lo staff lavora bene, nessun dubbio.

La squadra, per le condizioni in cui è, sta facendo quello che deve. Se mi auto-assolvo? Io sono responsabile di quello che accade». Che vuol dire tutto e niente. Dopo di che, alla Juve oggi non servono altro che tre punti: con Di Maria titolare e senza Milik, squalificato.

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