Juve a meno 90. Parma a stelle e strisce

L'addio di Higuain peggiora il rosso. Il club ducale all'americano Krause

Juve a meno 90. Parma a stelle e strisce

Dario Argento stavolta non c'entra nulla, ma profondo rosso sì: quello dei conti della Juventus, il cui consiglio di amministrazione è stato convocato ieri, dopo la rescissione del contratto con Higuain che ha generato una minusvalenza di 18,3 milioni. La società bianconera ha così aggiornato il progetto di bilancio d'esercizio, vedendo salire la perdita economica a 89,7 milioni di euro rispetto ai 71,4 già comunicati. Tutto più o meno previsto, ma certo non con il sorriso sulle labbra: il Covid ha fatto il suo, cui vanno aggiunti alcuni errori nella gestione di certi contratti in fase di rinnovo e magari anche investimenti non così azzeccati.

A dirla tutta, è stato insomma un bene che Kulusevski («sono qui per diventare più forte e Cristiano Ronaldo è come benzina che spinge tutti a fare meglio», le parole dello svedese ieri durante la presentazione allo Stadium) sia stato acquistato lo scorso inverno: al giorno d'oggi, immaginare un investimento di 44 milioni - 35, più 9 di bonus - risulterebbe difficile. Così come è stato provvidenziale l'accordo arrivato in primavera con i giocatori per il taglio degli stipendi, capace di garantire un risparmio di circa 90 milioni sull'esercizio 2019/20: senza quello, l'attuale buco sarebbe stato in pratica raddoppiato.

Adesso, certo, si tratta di ripartire. Sapendo anche che nei mesi scorsi la Uefa ha deciso un allentamento del fairplay finanziario, chiarendo che non sarà necessario presentare il budget 2020/21 ma mantenendo comunque la break-even rule (secondo la quale al termine del triennio il passivo non può superare i 30 milioni) e l'obbligo di pagare tutti i debiti internazionali. La Juve ha in ogni caso i mezzi per venirne fuori e, da comunicato, ha già spiegato che «la copertura economica avverrà mediante l'utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni», ovvero la ricapitalizzazione promossa nel precedente esercizio.

Insomma: senza esagerare, il mercato si può fare ugualmente. Non a caso è ormai scontato l'arrivo di Dzeko, il quale peserà comunque per 43 milioni: contratto biennale da 13,5 lordi a stagione, più 16 alla Roma.

Soldi per soldi, ieri è stata anche la giornata in cui il Parma ha cambiato proprietà, passando da Nuovo Inizio' al Krause Group, società capogruppo che controlla diversi tipi di business che vanno dal retail alla logistica e poi al turismo, all'immobiliare, all'agricoltura e allo sport.

Un affare da circa 100 milioni: «La mia famiglia ha origini italiane, per me è un sogno», ha spiegato il presidente e CEO Kyle Krause, a capo di un gruppo da oltre 5.400 dipendenti con oltre 2.8 miliardi di dollari di fatturato.

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