Firenze Pablito è morto per un male incurabile (cancro ai polmoni) e la notizia come una sberla in pieno volto è arrivata alle luci dell'alba. Una frustata di dolore per il Paese e per la Toscana, la sua terra: la nascita a Prato, i primi calci a Firenze alla Cattolica Virtus, le partite della Fiorentina del secondo scudetto viste in curva col babbo Vittorio e la base sistemata da qualche anno a Bucine, in provincia di Arezzo, in uno splendido agriturismo. Insieme al suo grande amore, Federica Cappelletti, giornalista e scrittrice, e le figlie Maria Vittoria ed Elena Sofia. Proprio Federica ha dato nel cuore della notte via social l'annuncio della scomparsa di Pablito, poi, davanti all'ospedale, di fronte a cronisti e persone comuni, ha usato parole struggenti: «Paolo ha lottato fino alla fine, non voleva andarsene. Gli ho detto vai, lasciati andare. Hai sofferto troppo. Abbandona questo corpo». E prima che Paolo chiudesse gli occhi per sempre Federica gli ha sussurrato: «Sappi che io crescerò le nostre bambine e sarò vicina al tuo primo figlio Alessandro». Che è stato al capezzale del padre e ha poi dichiarato: «Era umile, generoso, sempre presente e disponibile ad aiutare gli altri. Papà non ti preoccupare, ci sarò sempre io per le mie sorelline e per la nostra famiglia, ho promesso che sarò sempre presente per tutti e per tutta la vita».
A Coverciano, la casa degli azzurri, bandiere a mezz'asta come alla sede della Figc a Roma, radio e Tv sono state invase di messaggi, come la rete.
La camera ardente è stata allestita all'obitorio de Le Scotte di Siena, dove era ricoverato, accessibile solo a parenti e amici stretti per le misure anti-Covid. Solo un tifoso toscano di origine calabrese è entrato per portare una bandiera italiana e la maglia azzurra numero 20. Oggi trasferimento a Vicenza e camera ardente allo stadio Menti, domattina in Duomo i funerali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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