Lippi: "L'Italia farà cose importanti. Neymar? Un pessimo attore"

In un'intervista alla Gazzetta dello Sport, Marcello Lippi spende parole al miele per il c.t. dell'Italia e il nuovo ciclo della nazionale: "Abbiamo giovani validi, Roberto può fare bene". Quindi la stoccata a Neymar: "Basta sceneggiate"

Lippi: "L'Italia farà cose importanti. Neymar? Un pessimo attore"

Ai Mondiali "L'Italia avrebbe fatto bene, perché comunque ha qualità. Per il futuro ci sono giovani validi e un tecnico come Mancini che può fare cose importanti. Neymar? Sta macchiando il suo grande Mondiale con atteggiamenti su cui dovrebbe meditare. Sceneggiate che non sono da grande". Marcello Lippi torna a parlare. L'ex c.t. dell'Italia, oggi alla guida della Cina, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport ha parlato di calcio a 360 gradi, con un occhio di riguardo per gli azzurri... E Neymar.

Da Formentera, dove si trova in vacanza, il condottiero dell'Italia ai Mondiali del 2006 spende parole al miele nei confronti della nazionale di Roberto Mancini. "Peccato non essere in Russia. Avremmo fatto bene, perché comunque ha qualità. L'eliminazione con la Svezia? Si possono fare mille riflessioni: in quasi 90 anni abbiamo fallito la qualificazione due volte - spiega l'ex allenatore di Juventus e Inter - ma abbiamo pur sempre vinto quattro Mondiali, perdendone uno ai rigori. E per il futuro ci sono giovani validi e un tecnico come Mancini che può fare cose importanti. Certo, ora rosichiamo. Come la Germania. Ho scoperto che dal 2006 le squadre campioni, anche noi purtroppo, escono al primo turno. Nel nome dell’equilibrio", dice Marcello Lippi.

Invitabile un commento sull'andamento della Coppa del Mondo, mai così ricca di sorprese come in questa edizione. "In realtà non sono sorpreso dei risultati di questo Mondiale. È un torneo attuale, rispecchia quello che sta succedendo nel calcio. Chi si sarebbe immaginato - racconta il c.t. della nazionale cinese - il Giappone a un passo dai quarti? Eppure si dimentica che quindici-sedici dei suoi giocatori sono in Inghilterra, in Spagna, in Italia: quindi imparano stili avanzati e hanno livelli di gioco europei. Poi ho visto tensione e preoccupazione negli occhi dei big e delle grandi, paura di non rispettare le aspettative. Ecco perché la nazionali storiche soffrono e non ci sono più le squadre su cui si passeggia", spiega Lippi. Che fa i complimenti a Mbappé ("Sembra Ronaldo il Fenomeno, corre a quella velocità fuori dal comune, palla al piede. Ha qualità incredibili e, non dimentichiamo, una squadra forte attorno, da Griezmann allo stesso Pogba"), critica l'Argentina di Messi ("Non è più una grande squadra, non è colpa di Leo") e fa i complimenti al Brasile ("La squadra più completa del Mondiale. Neymar è forte").

Ma è proprio l'attaccante del Psg a finire nel mirino di Lippi. Secondo lui "Neymar sta macchiando il suo grande Mondiale con atteggiamenti su cui dovrebbe meditare. Sceneggiate che non sono dac grande. Ricordo quando Zidane si sfogò lamentandosi che gli avversari lo colpivano duro. Gli risposi: 'Lo fanno solo perché sei il più forte'. Se capisci questo, diventi ancora più forte e non soffri più le botte. Tutti ammiriamo Neymar, non è ancora Ronaldo o Messi, ma lo può diventare. Ma deve cambiare". Infine, Lippi parla anche del colpo di mercato del secolo: il possibile passaggio di Cristiano Ronaldo dal Real Madrid alla Juventus. "Le cifre sono folli, ma fino a un certo punto. Ci sono giocatori valutati di più negli ultimi tempi. Astronomico forse è l’ingaggio, ma si sa che non paga tutto il club: ci sono sponsor, investimenti, merchandising. Credo che l’aspetto economico sia più semplice di quello che si pensi.

Poi c’è quello tecnico e, credo, la voglia di vincere la Champions con un giocatore straordinario che segna più gol di quante partite giochi. Segno di testa, in rovesciata, di tacco. Ripeto: se la voglia di Champions fosse così forte...". Ma occhio al Napoli: "Ha preso il miglior allenatore del mondo: Carlo Ancelotti", conclude Lippi.

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