L'Italia si affida a Tamberi e ai saltatori per uscire dal tunnel degli «zero titoli»

Sotto il tetto dell'arena scozzese di Glasgow l'atletica italiana cerca, da oggi a domenica, negli europei al coperto, il salto di qualità per chiudere il periodo di carestia, nessuno sul podio, che ci ha tormentato a Rio e ai Mondiali di Berlino. Aria nuova seguendo il nuovo responsabile tecnico Antonio La Torre, che chiede ai 27 azzurri caparbietà e piedi per terra.

Speriamo non restino a terra i nostri saltatori che sono quelli a cui ci affidiamo per saltare oltre il fossato delle partecipazioni senza premio. Cominciando da Tamberi che nel salto in alto è tornato a volare dove osano le aquile, dopo il calvario che gli ha negato i Giochi di Rio. Saltando 2.32 è il miglior europeo dell'anno, alle 13.30 di oggi cercherà il 2.28 per qualificarsi ad una finale dove i suoi rivali dovrebbero essere il bielorusso Nedasekau, il tedesco Przybylko e l'ucraino Protsenko. Devono saltare alto anche la Vallortigara e Alessia Trost perché alle 20 in gara, fra cui l'imbattibile Lasitskene, sarà chiesta una misura di qualificazione a 1.98. Sognare nei salti con il veterano dei triplisti Donato che terrà a battesimo Simone Forte e Tobia Bacchi, nella speranza che Claudio Stecchi superi nel salto con l'asta i 5.80, suo record personale. Stasera la prima a cercare una medaglia sarà Margherita Magnani sui 3000.

Sulle pedane si respira, ma in pista sarà più dura cominciando dalle batterie degli 800, ore 20.48, per il ventenne Simone Barontini, il più giovane degli azzurri.

Sognare costa poco, ma se a Glasgow potessimo saltare davvero il fosso degli zero titoli l'estate sarebbe meno difficile. Servirebbe a tutti. Peccato che la Rai relegherà la diretta sul web, mentre potremo vederla su Eurosport.OEL

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