L'sms di Buffon: "Io vivo, combatto, lavoro, guadagno, soffro"

Una cosa è certa: l'Italia non può permettersi di non andare ai mondiali di Russia 2018. Buffon è carico per la doppia sfida con la Svezia

L'sms di Buffon: "Io vivo, combatto, lavoro, guadagno, soffro"

Una cosa è certa: l'Italia non può permettersi di non andare ai mondiali di Russia 2018. E a guidare la nostra Nazionale verso il traguardo obbligato della qualificazione sarà il tecnico Giampiero Ventura ma anche Gigi Buffon, bandiera indiscussa degli azzurri. Per Gigi si tratterebbe dell'ultimo mondiale. L'ultima occasione per riprovare la scalata come accaduto a Berlino 2006. E così il portiere della Juve vive molto da vicino la tensione per questa doppia sfida con la Svezia. Tensione che si tocca con mano anche nelle sue parole. Parole che rivelano il Buffon più intimo e più legato al suo percorso professionale. Tutto l'impegno e l'orgoglio che il portiere della Nazionale mette nelle sfide degli azzurri emerge nella sua completezza in un sms che Ivan Zazzaroni riporta sul Corriere dello Sport. Un sms ricevuto circa un mese fa dal giornalista che spiega bene quanto Gigi abbia ancora voglia di stupire e di far bene per la nostra Nazionale. Zazzaroni pubblica l'sms integrale: "Io sono rimasto allibito quando dopo la Macedonia (dove come con Israele sono stato determinante ai fini della vittoria e quindi di quei 7 punti almeno 4 in qualche modo li sento miei) mi sono sentito imputare un gol (il secondo, per la precisione) che per un portiere è di una difficoltà inenarrabile, avendo 18 persone davanti e uno che tira di controbalzo da 13 metri (se la prendo faccio una parata senza senso). Lì ho capito che il delirio stava assumendo dimensioni spropositate ed era accompagnato da un briciolo di malafede, e che non si poteva arginare se non con il silenzio e le prestazioni. Ma come diceva una persona a me cara, “quando pianti un chiodo nella staccionata in seguito puoi anche toglierlo, ma il buco resta ugualmente”.

Parole amare a cui ne seguono altre che spiegano bene come possa essere il futuro del portiere azzurro: "Io vivo, combatto, lavoro, guadagno, soffro, gioisco, mi danno per il mio lavoro che non è più solo calcio, è dignità e rispetto dato ma anche ricevuto, è salvaguardia di una carriera sicuramente non ordinaria, è una cosa seria per me, non è più una cazzata, e l’onestà di giudizio me la devi garantire perché la pretendo se mi vuoi giudicare. La pretende la mia storia, considerando che ho rifatto un Europeo (mesi fa) da protagonista e non da malinconico comprimario e aggiungo che arrivo da 3-5 stagioni consecutive che sono state da urlo e non da sportivo in picchiata. Poi, se in 2 mesi farò 5 cagate sarò il primo a togliere il disturbo perché sono sempre stato un valore aggiunto per le mie squadre e il ruolo di zavorra non mi si addice, quindi se si analizza un errore e si critica l’autore io lo accetto con la più alta serenità e lo ritengo doveroso e giusto.

Ma se ci si spinge oltre no, bisogna stare buoni e prendersi 15 secondi per riordinare le idee e esprimere un concetto che abbia senso compiuto, non far deflagrare la bomba di Mosca perché Mosca non c’è più e qualche famigliare potrebbe chiedere i diritti d‘autore”. Ecco, come sottolinea lo stesso Zazzaroni, in queste parole c'è Buffon. E sarà lui a trascinarci a Russia 2018...

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