Milano - Altro che vittoria facile, altro che goleada. Spalletti alla vigilia si era infuriato solo a sentire discorsi del genere. E aveva dannatamente ragione. L'Inter prende un'imbarcata delle sue, perde in casa contro il Sassuolo e rischia di salutare la Champions League con una giornata di anticipo: alla Lazio basta vincere oggi contro il Crotone per garantirsi già l'Europa che conta, rendendo inutile lo scontro diretto di domenica prossima. Una sbandata clamorosa dell'Inter, in pieno stile Inter, che dimostra come i discorsi e le parole nel calcio non contino nulla. Le partite vanno giocate e i proclami non fanno mai bene. Anche se la partita di San Siro è stata decisa dalla casualità imponderabile del dio pallone, la banda Spalletti, pur dominando per larghissimi tratti, ha dimostrato di non essere all'altezza. Perché c'erano tutte le circostanze favorevoli per fare quello che serviva, vincere, e se non ce l'ha fatta in casa, con quasi 70 mila tifosi che spingono, contro una squadra già salva, allora manca qualcosa di strutturale.
E le colpe, alla fine, sono anche del tecnico e dei cambi che non incidono, vedi Candreva-Karamoh. In avvio non rischia l'acciaccato Miranda e conferma Ranocchia al centro della difesa mentre in mezzo rilancia dal primo minuto Vecino in coppia con Brozovic, vista l'assenza di Gagliardini. Davanti c'è il trio Perisic-Rafinha-Candreva in appoggio a Icardi. Il Sassuolo gioca senza pensieri, puntando su Politano e Berardi in avanti.
La partenza dell'Inter fa ben sperare la bolgia di San Siro. Poche occasioni importanti ma un pieno controllo del gioco unito alla sensazione che basterebbe davvero poco per sbloccarla in proprio favore. Invece, alla prima occasione utile, è il Sassuolo a passare. È il minuto 24 quando Brozovic commette un fallo un po' sciocco su Adjapong al limite dell'area. Politano calcia sotto la barriera, beffa Handanovic e gela lo stadio milanese. Pubblico ammutolito, ma solo per un istante. L'Inter torna a macinare gioco. Ci provano Brozovic e Rafinha da fuori ma l'occasione più importante capita a Candreva che dal limite trova l'angolino ma Consigli è super e devia in angolo con la punta delle dita. 5' più tardi Icardi, su sontuoso assist di Brozovic, trova il pari ma l'argentino è in fuorigioco di pochi centimetri e l'arbitro annulla. Clamorosa invece è invece l'occasione fallita dal capitano nerazzurro al 43' quando dal limite dell'area piccola scarica su Consigli.
La ripresa inizia come era finito il primo tempo: con l'Inter a testa bassa ad attaccare ma anche a prestare il fianco al contropiede del Sassuolo. Candreva e Rafinha sfiorano il pari in avvio di tempo ma ci vuole Handanovic per respire una botta di Duncan e il tentativo di tap in di Berardi. L'Inter torna a premere, si avvicina di continuo alla porta di Consigli ma non trova il varco giusto. Spalletti prova a muovere le acque e butta dentro Karamoh per Candreva ma più il tempo passa e più la porta del Sassuolo sembra diventare piccola. E quando sembra fatta, Icardi spreca di nuovo, a 2 metri dalla porta con Consigli a terra. Un errore non da Icardi che pesa come un macigno. Perché un giro di lancette più tardi Berardi si inventa un tiro a giro pazzesco che finisce sotto l'incrocio dei pali e manda al tappeto i nerazzurri.
Spalletti le prova tutte, manda in campo Eder e Borja Valero per Vecino e Ranocchia. E a 10' dalla fine arriva il gol di Rafinha che riaccende, almeno in parte, le speranze.
Nel finale è assedio totale ma non c'è nulla da fare. Finisce tra i fischi misti agli applausi. L'Inter perde la partita e un'occasione d'oro. Se la Lazio fa il suo dovere, ancora una volta la Champions League per i nerazzurri rimarrà solo un sogno.
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