
Dopo la Thailandia, anche l'Argentina diventa terra di conquista per un inarrestabile Marc Marquez che sembra avere l'intenzione di non lasciare neanche le briciole ai suoi avversari. Sua la pole position del Gran Premio d'Argentina, sua anche la Sprint con un podio fotocopia di Buriram: secondo il fratellino ad un soffio, terzo Pecco Bagnaia a +3.859.
Il buongiorno si era visto dalle qualifiche, quando il Cannibale aveva polverizzato il record del circuito di Termas de Rio Hondo con un crono di 1'36"917 davanti al fratello Alex ed un ritrovato Zarco (team LCR) che ha riportato la Honda in prima fila dopo quasi 2 anni di assenza, mentre Bagnaia si era dovuto accontentare del 4° tempo. «Tutti si aspettavano che fossi veloce», ha ammesso Marquez, «ma ho lavorato molto perché è la prima volta che corro qui con la Ducati e il mio stile è particolare per quanto riguarda il freno motore. Gli elettronici hanno fatto un ottimo lavoro. Sono contento del risultato e del feeling con la moto. Sono felice di avere al mio fianco mio fratello, sta andando molto bene e prima o poi mi batterà quest'anno. Per la gara lunga non escludo Pecco». Oggi Il Cannibale è chiamato a riconfermarsi.
Partito dalla seconda fila, Pecco ha limitato i danni, chiudendo sul podio, ma un terzo posto sta stretto. È ancora presto ma nell'ambiente del Motomondiale inizia ad insinuarsi la paura di un assolo di Marc Marquez, anche perché il diretto rivale e favorito al titolo, Pecco Bagnaia, in questo momento è in difficoltà con la stessa moto, mentre il campione del mondo in carica Jorge Martin è praticamente acerbo sulla Aprilia avendo saltato anche i test oltre alle prime gare. Ancora convalescente, lo spagnolo dovrebbe saltare anche l'America per rientrare in Qatar.
Per limitare i danni di questi due mesi di stop, Aprilia ha proposto a Dorna e agli altri team che ai piloti infortunati venga data la possibilità di effettuare un test su una MotoGP prima di tornare a gareggiare. La proposta verrà valutata, ma intanto l'obiettivo per gli altri team e piloti è fermare la cavalcata solitaria di Marquez, anche perché si avvicina Austin, da sempre suo feudo.
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