Vatti a fidare degli amici. Deve averlo pensato Diego Godin guardando Antoine Griezmann. Già, proprio un bell'amico, il francese: lo inviti alle grigliate, gli dai qualche trucco per affrontare i difensori più duri, arrivi a fare da padrino al battesimo del figli. E lui ti ripaga sbattendoti fuori dal Mondiale con un assist per il vantaggio di Varane e un gol che spalancano la porta della semifinale alla Francia e mandano a casa un Uruguay davvero piccolo. Ma d'altra parte se scegli per amico uno soprannominato «piccolo diavolo» non puoi aspettarti altro. Una sorta di sortilegio oppure un maleficio. Perché finisci per sbagliare un gol facile facile, come capita allo stesso Godin che tira incredibilmente alto da pochi passi, dopo miracolo di Lloris su Caceres, che avrebbe risposto immediatamente al vantaggio francese con il colpo di testa di Varane.
Non è finita. Perché poi ti capita di dover assistere alla papera del tuo portiere. Un tiro innocuo di Griezmann espone alla figuraccia mondiale Muslera, che si fa sfuggire il pallone stile Karius e di fatto condanna l'Uruguay. È anche il Mondiale delle papere dei portieri da De Gea a Caballero fino a Muslera. E qui non si è dovuto impegnare molto l'attaccante dell'Atletico Madrid perché il portiere della Celeste non è nuovo a errori grossolani: uno su tutti ai tempi della Lazio quando in un derby del marzo 2011, gli fu fatale una punizione di Totti.
Dunque una partita stregata per l'Uruguay che ha capito subito l'aria che tirava quando Umtiti non ha esitato a dare un calcione a Suarez, suo compagno al Barcellona. Non è dato sapere se i due siano amici, però non era aria di sconti a nessuno. Partita modesta, alla Francia è bastato fare il minimo sindacale contro l'Uruguay del maestro Tabarez che ha risentito ovviamente dell'assenza pesante di Cavani. Stuani è altra cosa rispetto al Matador, ma anche gli altri non sono stati all'altezza. Il centrocampo Celeste è stato sovrastato in lungo e in largo da quello Bleus. Male Bentancur di fronte a Kantè e Pogba.
A Tabarez è riuscito solamente di ingabbiare Mbappè fino a farlo innervosire. Perché l'attaccante del Psg è un altro che ha perso anche un po' la faccia quando su una innocua e debole sbracciata è crollato clamorosamente al suolo. Una sceneggiata degna del miglior Neymar, ma comprensibile anche se non accettabile per un diciannovenne provocato e «trattato» duramente per tutta la partita. Non è stata certo la miglior versione della stella del Psg: solo un'accelerata degna della sua velocità da 32 chilometri all'ora e soprattutto un erroraccio di testa tutto solo in area con la partita ancora bloccata. La faccia sorridente di Mbappè rovinata per un istante da false rughe di dolore.
Ma a quel punto per l'Uruguay è stata solo l'occasione per sfogare un po' di rabbia sul francese perché l'avventura al mondiale era al capolinea.
A scrivere la parola fine Griezmann, che non ha avuto il coraggio di infierire esultando per il terzo gol mondiale, il primo su azione dopo due su rigore. Sarebbe stato troppo anche per il piccolo diavolo. Un modo per salvare l'amicizia e organizzare una grigliata riparatrice. Tra amici si fa così.
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