Merengues, buio fitto. I giallorossi ne approfittino

Dal cambio d'allenatore alle goleade subite, dal doping di Ramos al rivale Iniesta che attacca Mou

Merengues, buio fitto. I giallorossi ne approfittino

Se non è facile essere il Real Madrid, per pressioni e responsabilità, è ancora meno facile non esserlo. E vedere cose che noi umani eccetera eccetera. Come il possibile caso doping di Sergio Ramos nella finale di Champions League del 2017, passato in cavalleria per decisione della Uefa, che senza rivelare nulla al mondo esterno ha accettato la versione presentata dal club, con ammissione di errore di trascrizione di un farmaco da parte del medico della squadra, tanto nessuno lo conosce. Ogni nazione ha un club dominante sospettato di favoritismi, ma in alcuni casi il sospetto diventa sovranazionale: già le altre rivelazioni di Football Leaks avevano esposto il Manchester City e il PSG a brutte figure, ma qui al sospetto del doping si è aggiunto altro, ovvero le dichiarazioni di Andrés Iniesta, che in un'intervista ha svelato che la rivalità sportiva tra il suo Barcellona e il Real è scaduta nell'odio dal 2010, con l'arrivo di José Mourinho sulla panchina dei blancos. Una sensazione così deteriorata da causare problemi anche alla nazionale, in cui le due fazioni non riuscivano evidentemente più a superare le tensioni vive per undici mesi l'anno.

Colpa del Real, anche se Mourinho non c'è più da cinque anni, e dunque altra botta all'immagine internazionale del club. Fosse tutto a posto sul campo, sarebbe un conto, ma il tracollo di sabato scorso (0-3) nello stadietto dell'Eibar ha riportato la squadra ai momenti bui di settembre e ottobre che avevano causato il licenziamento di Julen Lopetegui e la presa in carica di Santiago Solari, poi concretizzata nel contratto permanente. Cinque sconfitte in 13 partite, anche se solo sei punti di distacco dal Barcellona, e 19 gol subiti, tanti quanti il Barça che ne ha però segnati 15 di più (35 a 20), cinque dei quali proprio al Real. Colpe distribuite ma con molta attenzione ai tanti errori proprio di Ramos e Raphael Varane, non più sicuri come prima e meno protetti dal resto della squadra.

Il dato di fatto è che le avversarie non si sentono ora più suggestionate solo dal nome Real Madrid e sanno di poterlo ferire: può farlo anche la Roma, una delle sole due avversarie di alto livello (Atlético, l'altra) a non aver segnato ai Blancos.

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