Mezzaroma indagato, Siena rischia la B

Responsabilità diretta, il pm: "È il club su cui c’è più attenzione, con 7 o 8 casi di partite sospette"

Mezzaroma indagato, Siena rischia la B

Siena - Vai a letto la sera sentendo in lontananza il dolce rullare dei tamburi che annunciano la “carriera” del prossimo luglio. Ti svegli la mattina dopo e scopri che non solo il Palio è già cominciato, ma che non è proprio quello che sognavi. E’ invece un Palio pericolosissimo, corso da cavalli zoppi: quello del calcioscommesse. Ci sei nel mezzo. E ben che vada ne puoi forse uscire innocente, ma non certo vincitore. Perché è una corsa a eliminazione dove, alla fine, perdono tutti.
Siena è sotto choc dopo il brusco risveglio di ieri. Quando, a raffica, si è prima appreso delle indagini in corso a carico del presidente Massimo Mezzaroma e dell’ex tecnico della promozione in serie A, Antonio Conte, poi delle perquisizioni compiute a casa di quest’ultimo e dell’ex direttore dell’area tecnica, Giorgio Perinetti, appena passato al Palermo. E infine, sembra, dello stesso presidente, chiamato in causa da Carlo Gervasoni. Il quale avrebbe dichiarato agli inquirenti di aver saputo dagli “zingari” che Mezzaroma avrebbe direttamente pagato due giocatori avversari in occasione di Novara-Siena del 30 aprile 2011.
Il colpo di grazia, però, arriva a metà giornata, quando il Procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, dichiara nero su bianco alla stampa che «il Siena è il club nei cui confronti c’è la maggior attenzione, le partite del campionato 2010-11 per le quali abbiamo raccolto dichiarazioni su presunte manipolazioni sono sette o otto». Altro che Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, come si pensava finora.
Ma se qualcosa di grosso era nell’aria, nessuno in città avrebbe mai immaginato che il vaso di Pandora scoperchiato nel febbraio scorso dalle parole dell’ex Filippo Carobbio avrebbe portato a sviluppi così clamorosi. Bocche cucite in società, che annuncia dichiarazioni ufficiali per oggi.
Laconiche le parole di Perinetti, che era già stato sentito da Palazzi alcune settimane fa: «Ho già risposto alla Procura federale, sono a completa disposizione delle autorità inquirenti». Mentre si sparge la voce che nel frattempo sarebbero state perquisite anche le abitazioni di alcuni giocatori e del direttore sportivo senese, Daniele Faggiano. Nessuna perquisizione sarebbe stata compiuta finora, invece, nella sede della società bianconera.
Quel che è certo è che lo stato d’animo dei tifosi è in subbuglio. Il rancore verso Carobbio, da molti ritenuto un mitomane dopo le dichiarazioni che tiravano in ballo l’A.C. Siena, sta lasciando spazio allo sconcerto e a un più o meno velato pessimismo.

E se nessuno, fino a domenica sera, nella città del Palio pensava allo spettro della serie B come a un’ipotesi realistica, ora tra i supporter della Robur la prospettiva di una nuova retrocessione non appare più del tutto peregrina. Una beffa nella beffa, dopo un campionato di A concluso con il record di punti e una salvezza raggiunta con ampio anticipo.

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