Milan: gli errori mai perdonati a Seedorf

Un amore sbocciato e appassito nel breve volgere di pochi mesi. Così può essere descritto il rapporto fra Seedorf e il Milan

Seedorf, davvero tutte sue le colpe?
Seedorf, davvero tutte sue le colpe?

Un amore sbocciato e appassito nel breve volgere di pochi mesi. Così può essere descritto il rapporto fra Clarence Seedorf e il Milan: voluto fortemente da Berlusconi lo scorso Gennaio e scaricato qualche giorno fa. In mezzo, alcuni buoni risultati ma anche una serie di errori che hanno convinto la Società a licenziarlo e sostituirlo con Filippo Inzaghi.

Il primo passo falso è l'eliminazione dalla Coppa Italia, obiettivo importante in questa stagione magra, con uno scudetto lontano e una Champions tutta in salita. La sconfitta a San Siro contro l'Udinese oscura pure il debutto vincente di tre giorni prima in Campionato, anche se sono in tanti a non dare troppo peso all'eliminazione e a mantenere intatta la fiducia nei confronti del nuovo tecnico olandese.

Ben più pesante, in termini d'immagine, il 3-1 senza appello col quale il Milan viene sconfitto a Napoli. Stavolta, anche se non pubblicamente, anche Berlusconi critica Seedorf, in particolare per gli esperimenti tattici poco comprensibili (in primis Abate ala destra). I sistemi di gioco non sembrano entusiasmare neppure i giocatori, che lamentano uno sbilanciamento eccessivo in avanti, ai danni della fase difensiva.

Sul momento è una sconfitta pesante, un tracollo ineccettabile, col senno di poi, è stata rivalutata sotto una diversa ottica. Parliamo del 4-1, incassato dai Rossoneri contro l'Atletico Madrid, in una sfida ad eliminazione senza storia, visto che i "Colchoneros" vinsero anche a Milano. La batosta apre ufficialmente la crisi in casa Milan, e si comincia a pensare ad un nuovo allenatore, appena due mesi dopo l'approdo a Milanello di Seedorf.

La situazione addirittura precipita pochi giorni dopo: il Milan viene travolto 4-2 in casa dal Parma. La curva contesta pesantemente i giocatori ed invoca un incontro al termine della gara. A rappresentare la squadra ci sono Abate, De Jong, Balotelli, Kakà e Seedorf, che promettono massimo impegno per il finale di stagione. La Dirigenza, però, non apprezza tempi e modi del colloquio. La spaccatura si allarga.

La goccia che fa traboccare il vaso è un episodio marginale: l'intervista non concordata del 27 Aprile. Seedorf concede un'intervista ai giornalisti di Sky senza informare la società, nella quale si limita a dire di non avere bisogno di conferme a scadenza settimanale. I contenuti sono piuttosto soft, ma sono i modi a non piacere all'establishment rossonero, che vede nel "Professore" un uomo che agisce di sua iniziativa e in maniera troppo indipendente. Sta maturando la decisione di esonerarlo, nonostante il filotto di buoni risultati interrotto solo dalla sconfitta con la Roma.

Quando vengono a mancare i risultati, la decisione di scaricare il Tecnico diventa definitiva. Il ko di Bergamo contro l'Atalanta chiude al Milan le porte dell'Europa, dopo ben 15 anni.

La rimonta promessa da Seedorf non avviene, spazio dunque al tecnico della Primavera, Inzaghi, che dovrà ricostruire una squadra e un ambiente provati da una stagione difficile, sperando un impegno societario ben maggiore di quanto avuto da Allegri e il tecnico partente nelle ultime travagliate stagioni.

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