A furia di minacciare sanzioni a destra e manca, Ceferin e l'Uefa sono riusciti a piegare la resistenza di 9 dei 12 club che avevano aderito alla Superlega. Solo 3 (Real Madrid, Barcellona e Juventus) sono rimasti sull'Aventino minacciando contestualmente gli altri compagni di cordata di cause milionarie e penali sostanziose quali conseguenza dell'abbandono della società a 48 ore dal frettoloso battesimo. Per loro scatterà il deferimento che vuol dire probabile squalifica dalle prossime competizioni europee con evidente coda di cause e ricorsi al Tas, scontati. Nessuno pensi che Perez, Agnelli e Barcellona si arrendano facilmente. Anche perché c'è una sentenza di un tribunale di Madrid che ha messo, per ora, al riparo, da eventuali provvedimenti punitivi di Uefa e Fifa. I 9 pentiti invece, i 6 inglesi più Atletico Madrid e le due milanesi, Inter e Milan, in cambio della rinuncia definitiva a iniziative contro Nyon e alla Superlega, hanno accettato un pacchetto di sanzioni così concepito e centrato su tre punti: 1) insieme daranno vita a una donazione del valore di 15 milioni complessivi da spendere per manifestazioni legate ai giovani calciatori e ai bambini; 2) accetteranno la trattenuta del 5% dai ricavi della prossima stagione internazionale; 3) infine hanno patteggiato due multe salatissime (la prima di 100 milioni, la seconda di 50 milioni) nel caso tentassero di giocare altre competizioni (Superlega cioè, ndr) o violassero l'impegno sottoscritto. In cambio hanno ottenuto l'impegno, formale, a studiare alcune riforme del sistema. Pochissimo, solo parole. Ceferin (nella foto), usando lo scudiscio, è riuscito a ricacciare indietro la protesta e a riconquistare la centralità del calcio europeo.
È inutile fare poesia in questo caso, è più efficace la prosa: è stata una resa incondizionata, a dimostrazione solenne che l'adesione alla Superlega non era stata preparata né studiata con la dovuta attenzione, a eccezione dei tre soci fondatori che sono rimasti sulle barricate adesso, comunicata peggio e finita in mille pezzi dopo sole 48 ore dinanzi alle prime reazioni di tifosi e governi nazionali. Non solo: ma costerà anche qualche soldino oltre che vincolare i futuri azionisti a restare incatenati dentro il recinto dell'Uefa. A dimostrazione plastica del ritorno a casa del figliol prodigo, i 9 club pentiti sono contestualmente rientrati anche nell'Eca, l'organizzazione riconosciuta dall'Uefa che raggruppa i top club e dal cui vertice Andrea Agnelli si è dimesso nelle settimane passate, sostituito dal presidente del Psg.
Proprio dalla Torino bianconera che affila le armi legali è arrivata la prima reazione («la posizione non cambia») seguita dalla ritirata del Milan suggerita da un misto tra la paura di esporre il club a un contenzioso legale molto lungo nel tempo e la volontà di non deludere i tifosi. L'Inter da giorni si è seduta al tavolo della trattativa per lo stesso motivo. Fine del primo tempo. Aspettiamo la ripresa, con Real, Barcellona e Juve al contrattacco.
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