nostro inviato a Milanello
Cento volte Milan-Juventus a Milano. Grandi firme per la centesima sfida di campionato sotto la Madonnina. La prima con la maglia rossonera di Gonzalo Higuain, la prima in assoluto di Cristiano Ronaldo. Compagni al Real Madrid, sempre avversari dopo. Il Pipita contro CR7, da qualunque parte la si guardi è la loro sfida. L'argentino mandato via da Torino per fare posto al portoghese anche se al riguardo Massimiliano Allegri la pensa diversamente: «E' stata una scelta condivisa da entrambe le parti. E' uno dei migliori centravanti al mondo. Farà una grande partita da ex». Avvelenato. Ma l'allenatore della Signora si tiene stretto Ronaldo: «Il migliore centravanti del mondo». Gennaro Gattuso rispetto a quando lo incrociò nel 2007 lo vede «più maturo». Certo allora era facile fargli saltare i nervi giocando duro. Ha preparato una gabbia perché se c'è uno da marcare a uomo quello «è Bonucci», sorprende il tecnico rossonero. Che ritrova dopo il fenomeno a cui diede una lezione, anche il suo ex capitano che nel suo primo Milan ebbe un ruolo fondamentale: «Io posso dire che è stato importante per noi, per Romagnoli in particolare. Poi non so come l'accoglieranno i tifosi».
Nella sfida degli ex Allegri sul suo difensore dice che «non ha bisogno di consigli»; invece Gattuso a Higuain una raccomandazione la fa arrivare: «Deve stare tranquillo, perché già si innervosisce facilmente». L'allenatore del Milan ritrova anche un ex compagno ed ex allenatore: «Un amico, ci facciamo lunghe telefonate, è per quello che parla bene di me. Ho avuto qualche screzio con lui e con Leonardo, ma mi sono serviti per imparare il mestiere». A proposito del ds rossonero, l'emergenza infortuni innesca il discorso mercato e qui Gattuso tra le righe sibila: «Tanto sarò l'ultimo a sapere...». E comunque per non sbagliare pensa al campo, ha fiducia nella sua squadra perché da qualche settimana ha ritrovato «lo spirito e gli occhi che mi piacciono. Gli infortuni ci hanno ricompattato». Prepara un Milan che potrebbe anche copiare il Manchester United di Mourinho: tenere la Signora sulle spine il più possibile, per poi vedere cosa succede nel finale. I rossoneri si sono specializzati in vittorie all'ultimo respiro, dopo la lezione del derby. Ma stavolta, a differenza di quello con l'Inter, e non per le critiche ricevute («Ma io non so come si fa a giocare per pareggiare»), sarà un Milan più coraggioso pur rispettando la Juventus: «Bisogna vedere dove l'aspettiamo...», il dubbio di Gattuso che fa pensare a una gara a tesrta alta come quando dice «animo» a chi introduce la conferenza stampa. Il raffreddore lo tormenta e se la prende con se stesso «faccio il figo senza giaccone in campo...». E comunque i pensieri sono tutti per la «Juventus che sembra un circo, per la facilità con cui cambia faccia». Ma Allegri si diverte solamente quando vince: «Mercoledì abbiamo fatto una bella partita, di cui sono tutti contenti, ma abbiamo perso. E a me dà parecchio fastidio».
Guardi Milan-Juve e pensi che a decidere saranno le difese. I rossoneri per la prima volta non hanno subito gol a Udine, mentre i bianconeri hanno scoperto che il punto di forza dei sette scudetti di fila si è trasformato in un tallone d'Achille. Allegri spiega: «Prendiamo gol su palla inattiva o perché ci addormentiamo». Gattuso ammette: «Preferisco prendere un gol in più e farne tre».
Dici Milan-Juve e pensi che nei due precedenti del 2018 siamo sette gol a uno (3-1 in campionato e 4-0 nella finale di coppa Italia). Ma Allegri solo su una cosa si sbilancia: «Faremo una grande partita».
Gattuso risponde: «Sono più forti di noi, ma nel calcio può succedere di tutto. Ce la giochiamo a testa alta, daremo battaglia». E poi adesso ha un Higuain in più. Dall'altra parte c'è Cristiano Ronaldo, che lui ha già fermato. Alla fine si torna sempre lì: il Pipita contro CR7.
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