Dal mondiale per club al mondiale nel ruolo di ct. Ora che il blasonato Brasile è intenzionato ad affidargli la panchina (il presidente della federcalcio Ednaldo Rodrigues sbarcherà a Madrid a fine febbraio per convincere il patron Florentino Perez a liberarlo), il futuro di Carlo Ancelotti sembra prospettarsi come lui aveva sognato e senza mai nasconderlo: chiudere la carriera guidando una Nazionale. Il presente dice che Carletto può prendersi stasera con il Real Madrid il suo 24° trofeo di allenatore. I sauditi dell'Al-Hilal a Rabat sono l'ultimo ostacolo al terzo successo nel mondiale per club dopo quelli con il Milan nel 2007 e con i Blancos nel 2014, poi di sicuro proverà la scalata alla sua quinta Champions in panchina. A fine stagione - salvo sorprese - il via a una nuova avventura.
Al momento non arrivano conferme. Sia dal tecnico, legato a un contratto con il Real per un altro anno - anche se il rapporto sarebbe già usurato e non basterebbe nemmeno concludere la stagione con due trofei o tre, se riuscisse a compiere la difficile rimonta sul Barcellona in Liga - e dalla Cbf (la federcalcio brasiliana che parla di voci di ingaggio avvenuto «infondate». Ma la trattativa sarebbe già avviata, tanto che Ancelotti ne avrebbe parlato informalmente con i calciatori verdeoro delle Merengues (Eder Militão, Rodrygo e Vinicius Jr.). Prima di lui, solo l'uruguayano Plater nel 1925 per 4 partite, il portoghese Joreca nel 1944 per due e l'argentino Nuñez nel 1965 per una, sono stati gli unici ct stranieri della Seleçao. Il progetto per Ancelotti sarebbe di più ampio respiro: un contratto dal luglio 2023 all'agosto 2026, quindi subito dopo la finale del prossimo mondiale in Nordamerica, in ticket con l'ex milanista Kakà, che diventerebbe direttore generale di tutte le nazionali. Con l'obiettivo primario di interrompere il digiuno di successi iridati che dura dal 2002.
«Dopo il Real smetterò o forse allenerò il Canada, la mia seconda patria», disse il tecnico di Reggiolo nel maggio scorso. Segno che una Nazionale era già scritta nel suo futuro. Quella brasiliana sarebbe il meritato premio per i numerosi successi internazionali ottenuti da allenatore e la scelta di Ancelotti non farebbe che confermare il trend del campionato paulista: chiamare sempre più tecnici europei nei club.
Ma se il tecnico emiliano resta la prima scelta, secondo i media brasiliani, ci sono altri nomi illustri sulla lista della Cbf: Mourinho è stato già avvicinato a dicembre quando disse no al Portogallo, Luis Enrique è attualmente fermo dopo l'addio alla Spagna e Guardiola potrebbe lasciare il City alle prese con il deferimento per la violazione delle norme finanziarie legate al Fair play.
Di sicuro l'unico allenatore ad aver vinto il titolo nei Top 5 campionati europei è concentrato solo sulla gara di oggi: alle 20 in Marocco - diretta Sky Sport - va in scena la sfida tra padri e figli, da una parte i due Ancelotti (Carlo e Davide), dall'altra i due Diaz (Ramon, ex Napoli, Avellino, Fiorentina e Inter, ed Emiliano). Che possa essere una delle ultime finali per il tecnico di Reggiolo con il Real, lo conferma l'indiscrezione legata proprio al figlio Davide, in procinto di sedere su una panchina italiana da primo...
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