Dal Napoli a Inter e Milan. Tutte le big più deboli ma fanno finta di niente

I campioni e i nerazzurri hanno perso uomini chiave, i rossoneri fatto acquisti minori e la Juve...

Dal Napoli a Inter e Milan. Tutte le big più deboli ma fanno finta di niente
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Meno di un mese al campionato che comincia il 19 agosto, ma in qualche modo già si fa sul serio. Juventus e Milan in volo per gli Stati Uniti, l'Inter e poi la Roma verso l'Oriente. Amichevoli di lusso, soldi veri e fatiche extra. Fa eccezione il Napoli, che come l'anno scorso punta più sul lavoro che sugli assegni pronto cassa. Domani notte, la Juventus sfida il Barcellona, lunedì il Milan contro il Real Madrid: poi venerdì prossimo le due squadre si sfideranno direttamente fra di loro.

La verità è che oggi le squadre sono dei cantieri, gli organici sono pieni di buchi e le squadre sono sostanzialmente più deboli che alla fine della scorsa stagione. Tutta colpa del mercato infinito, che concede deroghe a chi deve costruirle, ma affligge chi deve farle funzionare. L'Inter è senza portiere, aspetta Sommer, ma difficilmente Inzaghi lo avrà in tempo utile per domenica, quando volerà in Giappone. Per molti se non per tutti, Marotta è quello che finora ha fatto più e meglio degli altri. Ma siamo sicuri che oggi (ripetiamo, oggi: il 19 agosto si vedrà) gli arrivi di Thuram e Frattesi, Bisseck e Cuadrado compensino gli addii a Onana e Handanovic, Dzeko e Skriniar, Brozovic e Lukaku?

Fra i nuovi ci sarebbe anche il giovane Fabbian reduce da un'ottima stagione alla Reggina, ma il club anziché fargli prendere il posto di Gagliardini come centrocampista di scorta, pensa sia più utile mandarlo a fare legna in provincia. Non sia mai che si rischi troppo su un 2003

S'è mosso parecchio anche il Milan, che però alla perdita di certezze come Tonali (Ibra è un hors categorie) e dell'infortunato Bennacer (fuori per tutto il 2023) sta rimediando con giocatori o da rilanciare (Loftus-Cheek e Pulisic) o da scoprire, come Reijnders, ex AZ, che sarà forte come dicono ma a 25 anni non ha nemmeno una presenza nell'Olanda. Manca sempre il centravanti e i giocatori di cui fin qui si parla (da Morata a Taremi) hanno tutto per essere la riserva di Giroud, non certo il sostituto. Quando cioè giocheranno loro, giocherà quello meno bravo.

Non è più forte di giugno nemmeno il Napoli campione, che in colpo solo ha perso l'allenatore e un protagonista come Kim e altre pedine rischia ancora di lasciare sulla scacchiera del mercato. Ci sarebbe anche l'addio a Giuntoli ma ADL ha voluto dimostrare che l'ex ds contasse poco, tant'è che non l'ha certo sostituito con un big (Meluso, già protagonista nella promozione dello Spezia in Serie A, prima di essere liquidato dai Platek).

La Juventus ha preso finora solo Weah jr, ma la priorità resta vendere. Sennò altro che Lukaku (e tutto il resto). Stesso allenatore, stessa squadra meno Di Maria (e Cuadrado e Paredes): nemmeno i bianconeri sfuggono alla regola, la squadra di oggi non vale quella di giugno.

La Lazio ha perso Milinkovic e rischia con Immobile, non ha ancora il regista che Sarri ha richiesto. Forse fa eccezione Mourinho con la sua Roma, partito con i botti (Aouar e Ndicka) ma se si giocasse oggi (Abraham infortunato) avrebbe al centro dell'attacco il Gallo Belotti, zero gol nello scorso campionato.

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