Lentamente il popolo del calcio ha scoperto la Nation League. Roba buona e vera, rispetto alle amichevoli che addormentavano calciatori e platee. Fine delle inutili esibizioni contro San Marino, Far Oer e Zanzibar (qualunque riferimento a Ventura è puramente voluto). Francia-Germania, ultimo appuntamento televisto, ha riempito lo stade de France ma ha anche chiamato a raccolta oltre tre milioni di spettatori su Canale 5 mentre in Francia la partita è stata trasmessa da M6, con uno share del 27% e 7 milioni di spettatori battendo la rete nazionale TF1 che ha cercato invano di controbattere con The Good Doctor, la serie americana per la prima volta sconfitta in prime time.
Buon calcio, ottima idea (suggerita dall'ex presidente Uefa Platini), stadi pieni, nessuna partita addomesticata, incassi corposi per le federazioni e, infine, la conferma di un format che diventa il terzo per importanza, dopo la fase finale del Mondiale e dell'Europeo. Addirittura la vittoria dell'Italia, anche se all'ultimo tentativo, contro la Polonia, ha rilanciato il nostro football, ha riacceso l'entusiasmo smorzato dal disastro mondiale, ha permesso a Mancini di provare e riprovare formule e calciatori che, con le amichevoli di prima, non avrebbero trovato risposte valide. La stessa Germania, sull'orlo di una crisi che potrebbe essere rinviata alle due ultime partite del suo gironcino (Olanda-Francia e Germania-Olanda), ha capito che non si vive di rendita, Loew ha pensato di portarsi avanti gli eroi del mondiale brasiliano e ha pagato per la sua scelta affettiva, come avevano pagato altri suoi sodali (Bearzot nell'86 e Lippi nel 2010, per dire), contro la Francia ha dovuto e voluto fare la rivoluzione e questo gli ha consentito di mettere in squadra le forze del futuro, una nuova Germania, giovane e altrettanto potente rispetto a quella che ha perso le ultime sei partite (Brasile, Austria, Messico, Corea del Sud, Olanda e Francia). Così l'Inghilterra che ha approfittato della presunzione di Luis Enrique e di una Spagna che non perdeva in casa da quindici anni.
L'Uefa ha fatto centro ma resta la perplessità sulla designazione degli arbitri.
Mi rendo conto che Rosetti deve fare esperienza alla scrivania che fu di Collina ma non è il caso di proporre arbitri dell'est europeo per far contento il presidente Ceferin che da quell'area viene: così abbiamo visto il polacco Marciniak dirigere Spagna-Inghilterra, lo sloveno Skomina per Polonia-Italia, il serbo Mazic per Francia-Germania. Cosa si deve fare per la carriera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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