Nelle formazioni d'oro italiani grandi assenti

Un miliardo in campo, ma anche la squadra degli esclusi vale più degli azzurri Messi-Cr7 superano Bale-Ibra-Lewandowski. Tre soli "rappresentanti" della A

La sfida impossibile vale un miliardo di euro. L'undici più caro del Mondiale contro l'undici più costoso assente in Brasile. Si parte da un dato di fatto nessun italiano è stato selezionato nelle due rappresentative. Il giocatore con il valore di mercato più elevato è Mario Balotelli: 30 milioni di euro, seguito a ruota da Claudio Marchisio (28)e a chiudere il podio Giorgio Chiellini (20). Cesare Prandelli ha allestito una rosa che equivale come patrimonio a 323 milioni di euro, cioè l'ottava del Mondiale. Vale quasi il doppio la Spagna, lontanissima anche la Germania oltre quota 500, fuori portata il Brasile (467). Per rendere l'idea basta pensare che nelle prossime settimane in Brasile saranno concentrati 736 giocatori per un valore stimato da transfermarkt.it di sei miliardi e mezzo di euro.
Così risulta inevitabile che nella formazione d'oro del Mondiale per posizioni e ruoli non ci siano italiani, ma nemmeno stranieri che militano nella «povera» serie A. La fanno da padrone Bundesliga e Liga spagnola con una spruzzata di Ligue 1 con Thiago Silva a comandare la difesa. Quattro pedine vestono la maglia del Barcellona: Iniesta, Neymar e ovviamente Messi, a i quali si deve aggiungere per ora Fabregas. Perché Piquè ne ha rivelato l'imminente partenza nell'ormai celebre labiale rubato in conferenza stampa mentre parlava con il ct Del Bosque: «Andrà via per 33 milioni». Destinazione Chelsea e così anche la Premier League avrebbe un posticino nella squadra dei paperoni. Detto del Barça, la fanno da padrone anche il Bayern Monaco (Neuer, capitan Lahm e Gotze) e il Real Madrid (l'eroe di Champions Sergio Ramos, Marcelo e il pallone d'oro Cristiano Ronaldo). Schierati in un 4-3-3 che avrebbe il solo problema di trovare equilibrio perchè 600 e passa milioni tutti insieme più che far girare la palla fanno girare la testa.
Vale poco più della metà sulla carta, ma sul campo venderebbe sicuramente cara la pelle, la selezione di quelli che non sono riusciti a qualificarsi per il Mondiale, non quelli che non ci vanno per scelta tecnica o per infortunio. Qui c'è una spruzzata di Serie A con l'interista Handanovic tra i pali e il giallorosso Benatia a comandare la difesa e non perché il ds Sabatini l'ha appena prezzato a quota 61 milioni di euro. Il valore reale è la giusta metà. Centrocampo d'autore con Marek Hamsik, la cui quotazione oscilla continuamente ma potrebbe impennarsi se le voci d'addio un giorno potrebbero acquistare sostanza. A fargli da spalla Arda Turan, anima dell'incredibile Atletico Madrid del Cholo Simeone. L'attacco non ha nulla da invidiare a quello «mondiale», Bale-Ibrahimovic-Lewandowski, tridente da 175 milioni di euro.
Non resta che decidere a chi affidare i due squadroni. Capello, ct della Russia, si prende i «mondiali», forte dei suoi 9 milioni di euro d'ingaggio che ne fanno il ct più ricco tra i 32 qualificati. A guidare quelli che guardano il Mondiale Eric Maria Gerets, nonostante sia un ex, perché ha fallito con il Marocco la qualificazione nonostante i 4 milioni di ingaggio annui.

Ora al suo posto c'è Taoussi che comunque con i suoi 950 mila euro, è il decimo più pagato al mondo. Misteri del Marocco. Le certezze invece sono mondiali, perché alla fine del torneo ci saranno plusvalenza e svalutazioni da capogiro.

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