È un Open d'Italia grandi firme con vista Ryder Cup

Il torneo torna per la settima volta a Monza e richiama in gara undici top 100 mondiali Il comitato organizzatore: "Impegno super pensando alla candidatura dell'evento 2022"

È un Open d'Italia grandi firme con vista Ryder Cup

E adesso il difficile è scegliere. Scegliere chi seguire nei quattro giorni di gara e nel corso di quella che sarà un'esaltante «passeggiata» agonistica di 72 buche. Scegliere il possibile vincitore e lanciarsi in azzardati pronostici sull'Open d'Italia di golf numero 72. L'Open d'Italia dell'Expo. L'Open d'Italia che, da giovedì a domenica, tornerà per la settima volta, nella sua propria storia , a far piroettare le palline nel cielo sopra il Parco di Monza.

Sede straordinaria, dunque, il Circolo Golf Milano, rimodellato a misura ed esigenza del Pga Tour e ulteriormente abbellito per l'evento che rappresenta la massima manifestazione del golf professionistico in casa nostra. Un circolo che ha la fortuna di venire governato da un presidente-golfista illuminato come Armando Borghi e diretto da un maestro del proprio mestiere, carico di esperienza e prodigo di consigli, come Roberto Carità.

Detto questo entriamo in campo accompagnati da Alessandro Rogato, presidente del comitato organizzatore dell'Open d'Italia. «Con l'Expo in pieno svolgimento, quella di Milano era senza dubbio la miglior location sulla quale potevamo puntare, e personalmente sono felice che l'Open sia tornato al Golf Club Milano dopo le ottime edizioni di Torino. Ricominciare da capo ma poter contare sulla collaborazione solida e professionale del circolo milanese ha rappresentato per me e per tutti noi una sorta di sfida ancora più stimolante. Un progetto di lavoro che ha richiesto e richiede impegno maggiore del solito perché si accompagna all'ambizione di essere, per la prima volta, in lizza come candidati ad ospitare la Ryder Cup. E se è vero, come è vero che all'inizio la nostra candidatura ad accogliere la Ryder era come scalare l'Everest oggi possiamo dire, grazie all'abilità e alla dedizione del presidente federale Chimenti , che possiamo giocarcela, che la corsa sarà sul filo di lana». E la lista dei partecipanti è all'altezza: «Per quanto riguardo il field credo sia doveroso ricordare che, per attirare ottimi professionisti internazionali, ci sono solo due modi: o avere la possibilità di sborsare cospicui ingaggi e di predisporre un pesante montepremi, oppure, come è stato nel caso del nostro Open di quest'anno, venire apprezzati e riconosciuti da altri giocatori del Tour che sono stati i nostri migliori testimonials sensibilizzando altri giocatori importanti come il tedesco Martin Kaymer o l'irlandese Padraig Harrington, a prender parte a questo Open. A loro come ad altri giocatori di primissimo piano è arrivato il messaggio che in Italia facciamo le cose molte serie e che l'Italia e Milano sanno offrire ospitalità e professionalità».

Tre giocatori tra i primi cinquanta del World Ranking, altri undici tra i top 100, cinque Major champions (Martin Kaymer, Stewart Cink, Padraig Harrington, Darren Clarke, Y.E. Yang) e oltre una settantina di vincitori sull'European Tour, compresi otto past winner del torneo ecco i principali e più quotati “prestigiatori” del drive e del putter che si esibiranno da giovedì all'Open. E oltre a Cink, al tedesco Kaymer, che è il numero 21 e il più in alto nella classifica mondiale tra i presenti, meritano molta ma molta attenzione appunto l'irlandese Padraig Harrington, ma anche il nordirlandese Darren Clarke, capitano della compagine europea alla prossima Ryder Cup (2016), e il coreano Y.E. Yang, tutti con almeno un major nel palmares, assieme allo spagnolo Miguel Angel Jimenez, uno dei giocatori più premiati del circuito (21 successi), a Francesco Molinari, ultimo italiano a fregiarsi del titolo Open (2006), e agli altri due tra i top 50 del World Ranking, l'inglese Danny Willett (25°) e l'austriaco Bernd Wiesberger (30°).

Saranno 23 gli italiani presenti. L'Italia gioca le sue carte migliori con Francesco Molinari, che quest'anno si è visto all'opera principalmente sul PGA Tour americano, ma potrebbero regalarci splendidi scores gli altri sei nostri professionisti che frequentano il circuito continentale: Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore, Andrea Pavan, Alessandro Tadini e Marco Crespi, nato proprio a Monza e di casa nel circolo ospitante.

Menzione d'onore e tributo del pubblico, a prescindere dal risultato che farà a Monza, ad un grande campione come Costantino Rocca, che disputerà per l'ultima volta l'Open. Sulla passerella azzurra saliranno pure Lorenzo Gagli, Nino Bertasio, Alessio Bruschi, Andrea Maestroni, Andrea Perrino, Matteo Delpodio, Joon Kim, Federico Maccario e anche Massimo Florioli e Lorenzo Magini (dalle prequalifiche).

In gara anche cinque dilettanti: Stefano Mazzoli, campione europeo in carica, Michele Ortolani e Luca Cianchetti, vincitori in

stagione di due gare internazionali, Jacopo Vecchi Fossa e Lorenzo Scalise. Da divertirci tutti, dunque. A cominciare dal tenacissimo presidente della Fig, Franco Chimenti, che è riuscito a far centro anche questa volta.

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