Ora anche Belgio e Svizzera fanno paura

Germania. Olanda e Italia sono habitué. Ma allora le cenerentole Belgio e Svizzera che cosa c'entrano in Brasile? Sono loro infatti le sorprese del prossimo mondiale, martedì potrebbe esserci anche la Bosnia, mentre squadroni come i campioni in carica di Spagna, Russia, Inghilterra e Portogallo non hanno ancora l'aritmetica certezza di esserci (e per la banda Ronaldo si prospettano addirittura i playoff). I «diavoli rossi» di Marc Wilmots, che tornano nelle finali dopo 12 anni, non sono poi così sprovveduti perché sono al 6° posto del ranking Fifa, nelle qualificazioni sono imbattuti (come Germania. Italia, Olanda, Svizzera, Inghilterra e Spagna), giocano su ritmi impressionanti e possono disporre di tanti giovani di grande avvenire e due grandi vecchi in difesa: il 35enne capitano Van Buyten (Bayern), Vertonghen (Tottenham) e quel Kompany (Manchester City) a lungo inseguito dall'Inter. Ma sono i talenti a farla da padrone: il portiere Courtois (Atletico Madrid), il regista di centrocampo Hazard e il compagno nel Chelsea, De Bruyne, le punte Mirallas (Everton), Benteke (Aston Villa), Mertens (Napoli) e il 20enne Romelu Lukaku che in nazionale e nell'Everton fa valanghe di gol.


La Svizzera (15ª posizione ranking Fifa) del santone Ottmar Hitzfeld è alla terza partecipazione consecutiva alle finali e può vantare una intelaiatura di giocatori di origine albanese (Behrami, Dzemaili, Shaquiri, Xhak, Mehmedi e Kasami) e tanti che si esibiscono con brillanti risultati in Italia: Lichtsteiner (Juventus), Morganella (Palermo), Rossini e Ziegler (Sassuolo), Behrami, Dzemaili e capitan Inler (Napoli), Emeghara (Livorno). Di buon livello sono anche Senderos (Fulham), Sefrovic (Real Sociedad) Frei e Stocker (Basilea). Sorprese sì Belgio e Svizzera ma, se possibile, meglio evitarle in Brasile.

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