Orgoglio Djokovic: maestro come Federer

Il serbo batte Ruud e conquista il sesto titolo alle Finals. Eguagliato lo svizzero

Orgoglio Djokovic: maestro come Federer

E dunque finisce che Paperone si porta via la cassaforte con i quasi 5 milioni di euro. D'altronde il tennis è uno sport nel quale alla fine della settimana vince solo uno, e quell'uno di solito è Novak Djokovic, soprattutto quando c'è in palio qualcosa di importante. Non è infatti solo una questione di soldi: il 7-5, 6-3 contro Ruud fa di Nole il Maestro più anziano della storia delle Finals (35 anni), oltre a regalargli il sesto successo che vuol dire raggiungere Roger Federer. E soprattutto segna la sua definitiva rivincita personale, alla fine di un anno che è stato il suo più strano di sempre, partito con arresto ed espluzione a Melbourne: «Tutti sanno che è stata una stagione insolita. È davvero un sollievo adesso: ho passato settimane e settimane in agitazione senza sapere se avrei giocato i tornei oppure no. Adesso vado un paio di settimane in vacanza, me lo merito». E lo dice ringraziando team e famiglia presente, bambini compresi: «Siete stati compagni delle vittorie e una spalla su cui piangere. Solo noi sappiamo quello che abbiamo passato: questo successo è vostro».

Finisce così, dunque, con Casper Ruud battuto ed eterno secondo (due finali Slam perse prima di queste), ma a 23 anni tutto è ancora possibile. Si parte da basi solide, comunque, riconosciute anche da Djokovic: «Alla fine partite come queste si giocano su qualche punto. Per fortuna nei momenti decisivi ho trovato la risposta. Anche se nell'ultimo game, lo ammetto, ero nervoso». Aspettava in fondo un nuovo successo in questo torneo da sette anni: «È stato tanto tempo, ma questo lo rende ancora più dolce».

Dolce come il riassunto finale di questa seconda edizione torinese della Atp Finals, fatto dal presidente della Federazione tennis (e padel, come orgogliosamente fa rilevare Angelo Binaghi) citando numeri record: «I biglietti venduti sono stati 156mila contro i 151mila del 2021, l'incasso quasi 16 milioni di euro, ma soprattutto i tesserati hanno superato quota più di 500mila per una federazione che ha un fatturato di oltre 150milioni, il che vuol dire essere a livello del calcio». Così, davanti a tre ministri (Abodi, Zangrillo e Santanchè, stranamente intervenuti senza parlare), Binaghi si è lanciato oltre l'ostacolo: «Avremo Roma su 10 giorni in un Foro Italico rinnovato da Sport&Salute, abbiamo proposto di mettere insieme le Finals e le Next Gen nella settimana ma l'Atp non vuole, ci piacerebbe organizzare altri 500 se ci saranno. Col giusto prezzo, prendiamo tutto».

E mentre la squadra di Davis perde anche Berrettini dopo Sinner (Matteo sarà a Malaga per tifare), Binaghi guarda già oltre: «Abbiamo davanti due primi della classe come il calcio e i tornei dello Slam. Però lo dico: io non sono nato per morire secondo...».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica