Tifanny Abreu sta facendo molto discutere in Brasile: la 34enne carioca, infatti, è una pallavolista trans e attualmente milita nella squadra Sesi Bauru. Tifanny, che da uomo si chiamava Rodrigo e che in passato ha anche giocato in Italia alla Golem Palmi, è stata tirata in ballo dall'allenatore della squadra avversaria Bernardinho che l'ha definita un uomo anche se ha poi fatto subito marcia indietro chiedendo scusa: "Non volevo offenderla, anzi le faccio i complimenti per la prestazione. Mi riferivo ad un gesto tecnico comune ai giocatori di sesso maschile e che la maggior parte delle pallavoliste non hanno".
Non solo, anche l'icona del volley brasiliano Ana Paula è partita all'attacco contro Tifanny: "C'è chi vuol far credere che certi sentimenti siano più importanti della biologia. Una certa minoranza rumorosa vuole sostenere ad ogni costo che certi sentimenti siano più importanti dei fatti e della biologia. Invece la lucidità di certe frasi è dimostrata dalla stessa comunità gay che, in assoluta maggioranza, non concorda con il fatto che uomini biologici competano, vincano e battano record femminili"
La Abreu, però, ha voluto avere l'ultima parola: "Io non ho implorato nessuno per giocare tra le donne, è una legge che esiste per tutti i trans e io sto dentro le regole.
Noi donne trans abbiamo cominciato a giocare tra gli uomini e abbiamo imparato movimenti maschili che le donne non hanno appreso. In passato ci sono state partite in cui l'allenatore ha chiesto di non puntare su di me perché ho movimenti maschili. Ma io non voglio crocifiggere nessuno".
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