Perché la Juve ha ragione: regole, non arroganza

Non c'è mai stato un rigore più onesto e giustificato di quello concesso alla Juve in questa domenica di calcio mandato al macero

Perché la Juve ha ragione: regole, non arroganza

Non c'è mai stato un rigore più onesto e giustificato di quello concesso alla Juve in questa domenica di calcio mandato al macero. Il rigore, ovviamente virtuale per chi non volesse capire, è quello che Napoli con Asl collegate e il Napoli hanno concesso ai bianconeri. È stato francamente indecente leggere tanto becerume di pensieri contro un club che ha presentato in campo la squadra: come regolamento comanda. E dimostra l'irrimediabile propensione italiana al chissenefrega dei regolamenti. Il caso è chiaro per chi conosca il calcio: se la Juve non si presentava in campo, sua sponte, avrebbe rischiato la sconfitta a tavolino. Atto dovuto, anzi imposto da una storia di campionato che dura da oltre 100 anni. Qualcuno ha scambiato per arroganza la comunicazione ufficiale bianconera, quando invece era solo il modo per mettere al riparo squadra e club da altro tipo di speculazioni: non ultime quelle di un accordo fra presidenti per non giocare. Se il Napoli non voleva disputare l'incontro, come aveva fatto intendere De Laurentiis nei giorni precedenti, avrebbe dovuto concordare la soluzione con la Lega. Non certo con la Juventus: altrimenti saremmo al campionato di giochi di favore e sfavore. Difficile pensare che Governo regionale della Campania e Asl abbiano tempo per dedicarsi a 30 giocatori, piuttosto che preoccuparsi di tutti coloro che, ogni giorno, rischiano di venir assaliti dal terribile nemico sulla transvesuviana o su aerei e treni in partenza dalla Campania. Quella juventina non è stata intransigenza, bensì atto di sopravvivenza al volemose bene e gestiamo il pallone a modo nostro. E vale più rispetto di qualunque scudetto. Toccava alla Lega calcio, semmai, decidere di rinviare la partita. Ma dovevano essercene ragioni. Altri club si sono adeguati alle regole: un rinvio stavolta sarebbe stato, per loro, solo una beffa.

E la Juve sarebbe finita nel tritatutto della connivenza con chi le aveva beffate. In piena pandemia, a marzo, De Laurentiis e Lotito invocavano la ripartenza. Oggi ADL ha cambiato sponda. Peccato per il Napoli: non si regalano i rigori alla Juve.

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