Questa Atalanta è da urlo. CR7 di rigore salva la Juve

Spettacolare la squadra di Gasp: scappa 2 volte, ma Cristiano la riprende sempre dagli 11 metri

Questa Atalanta è da urlo. CR7 di rigore salva la Juve

Torino. Il tifoso napoletano che aveva avvicinato in mattinata Gasperini in procinto di imbarcarsi sul treno che avrebbe portato l'Atalanta a Torino, provocandolo con una battuta sulla possibilità che la Dea regalasse la partita alla Juve (venendo poi apostrofato da un dirigente nerazzurro come «terrone del c»), avrà di che essere soddisfatto. Perché allo Stadium, pur pareggiando, l'Atalanta ha dato spettacolo. Disputando un primo tempo pressoché perfetto e venendo raggiunta due volte nella ripresa da due rigori (segnati da Ronaldo) che solo un regolamento assurdo come quello in vigore può ammettere.

Lezione di calcio impartita ai campioni d'Italia, comunque sia. Cominciata fin dal primo minuto, con un'Atalanta meravigliosamente in palla sotto tutti i punti di vista. Superiore fisicamente, tecnicamente e tatticamente. Castagne, subentrato all'ultimo all'acciaccato Gosens, dominava sulla sinistra e invitava quasi subito Zapata al colpo di testa: alto, ma primo campanello d'allarme servito. Juve, in compenso, non pervenuta: Bentancur, preferito a Pjanic (spedito in panchina), non trovava i tempi di gioco, Ronaldo in pratica non toccava palla e il solo Dybala poco poteva. Un tiro di Ilicic finiva fuori, poi era già il tempo del vantaggio bergamasco: Gomez (300esima in A) pennellava in area mandando a vuoto De Ligt, Zapata concludeva da par suo. Un gol costruito benissimo, per di più dal significato particolare: era infatti dalla Juve 1951/52 (Mancinelli, Hansen e Boniperti) che una squadra non proponeva tre giocatori con 15 o più gol segnati (Muriel 17, Zapata e Ilicic 15). La Signora accusava il colpo, la Dea ringraziava: a metà gara, sette tiri a tre, il 55,2% del possesso palla e un dominio evidente. Netto. Quasi impronosticabile, nonostante si sapesse che i ragazzi di Gasperini fossero in gran spolvero. Il solo segnale di vita bianconero arrivava grazie a una magia di Dybala: stop al volo e conclusione deviata in angolo, appena dopo la mezzora. Bravo lui, ma troppo poco per impensierire Gollini. Match per nulla equilibrato, insomma. Con gli ospiti che, andati ancora vicini al raddoppio con Ilicic, avrebbero meritato forse un vantaggio ancora maggiore rispetto al gol segnato dal colombiano.

Poi, nella ripresa, il rigore fischiato da Giacomelli (cross di Dybala che incocciava sul gomito di De Roon) che cambiava le carte in tavola e permetteva alla Juve di trovare il pareggio. Ronaldo festeggiava, Sarri inseriva Douglas Costa al posto di un inguardabile Bernardeschi e la partita si riequilibrava il giusto.

Muriel, Pasalic e Malinovskiy regalavano nuovo sprint agli ospiti, CR7 impegnava Gollini (risposta da campione) ma era poi l'ucraino a sparigliare, beneficiando di un'iniziativa di Muriel e scaraventando un missile alle spalle di Szczesny. Quindi, il braccio di Muriel e il pareggio di Ronaldo. Risultato: Juve adesso a più otto sulla Lazio e a più nove sui bergamaschi con sei giornate ancora da giocare e diciotto punti a disposizione. Lo scudetto è lì.

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