Il passaggio di Raikkonen in Sauber è stato visto dai suoi tifosi come un bicchiere mezzo pieno: la petizione per rivederlo in Ferrari nel 2019 era arrivata a quasi 90 mila firmatari in pochi giorni e le speranze non si erano assopite.
Le prestazioni del finlandese si sono dimostrate quest’anno più competitive che mai, soprattutto in quella sfera emotiva risultante così debole per Vettel: proprio per questo il passaggio in Sauber è stato percepito da molti come un downgrade all’interno dell’azienda. In realtà, c’è di più.
Come avevamo annunciato a maggio, il capo progettista Simone Resta della Ferrari che tanto ha contribuito alla rinascita della vettura F1 di Maranello, è stato trasferito anch’esso alla Sauber come nuovo Direttore Tecnico.
Entrato in servizio dal primo luglio, in base a sue dichiarazioni a cavallo di Ferragosto si è già messo al lavoro in ottica 2019 sfruttando la base dell’attuale C37, auto che comunque sta regalando buone prestazioni alla scuderia elvetica.
L’arrivo di Raikkonen è un’ulteriore spinta in questo senso per lo sviluppo e la crescita del marchio Alfa Romeo Sauber: il di fatto junior team della Ferrari sta risalendo la china dopo i disastri degli anni precedenti. Avvicinare la Toro Rosso prima e Haas dopo, sono obiettivi concreti e da raggiungere per il pregio del nome che porta come sponsor.
Lo stesso manager della Sauber Vasseur ha ulteriormente motivato questa scelta: con 294 gran premi a fine campionato, Kimi Raikkonen è dietro solamente a Rubens Barrichello come presenze in Formula 1. Un bagaglio di esperienza enorme, tratto essenzialmente da top team.
Per il finlandese inoltre questa sistemazione ha una serie di indubbi vantaggi: libero dalla pressione mediatica della Ferrari ma adottato da un marchio italiano amato nel mondo, potrà correre non dovendo ripiegare alla parte di mero scudiero di qualcuno come in questi anni.
Raikkonen ha sempre dichiarato di amare guidare quanto non gradire il corredo della Formula 1: restare in Sauber gli permetterebbe di lottare (anche se a metà classifica) senza troppe preoccupazioni verso il compagno di scuderia e fornire un grande aiuto per far crescere il team elvetico.
Dal lato della Sauber, c’è infine il ritorno di immagine: oltre ai già citati vantaggi, Raikkonen è un pilota molto seguito e renderlo testimonial del marchio automobilistico italiano avrebbe un grosso eco come sta facendo Ronaldo per la Juventus.
Questo quadro già delineato e voluto da Marchionne, avrebbe spinto Elkann a forzare la
situazione nonostante l’umore generale e della Ferrari stessa.Intanto, voci di corridoio, indicano un interesse dello stesso Kimi per entrare tra gli azionisti della scuderia di Hinwil: getta le basi per il futuro da ex pilota?
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