Riaccendere Vlahovic. La Signora a caccia di gol ha spento anche lui

Segna la metà rispetto ai tempi viola. E Allegri: "La differenza tra noi e chi è davanti? Le reti..."

Riaccendere Vlahovic. La Signora a caccia di gol ha spento anche lui

Torino. Allegri e la Juventus hanno creduto alla rimonta scudetto. Al di là delle dichiarazioni di facciata quelle per cui lo stesso tecnico livornese intonava da mesi il solito ritornello delle «prime tre irraggiungibili, noi puntiamo al quarto posto e basta» la speranziella del clamoroso ribaltone è stata coltivata eccome. Ed è stato lo stesso Allegri, alla vigilia della trasferta di stasera a Cagliari, a ufficializzarlo: «Avessimo battuto l'Inter, sarebbe stato normale pensare a qualcosa di più grosso a patto di vincere poi tutte le partite, la qual cosa sarebbe rimasta quasi impossibile». E però tanto valeva farci un pensierino, forti anche dei 16 risultati utili consecutivi e dell'ansia che un po' qua e un po' là aveva già fatto capolino nelle teste di Milan, Napoli e Inter.

Invece, come non detto. Il ko casalingo della settimana scorsa contro la squadra di Simone Inzaghi ha azzerato il tutto, riportando a galla alcuni fantasmi dei mesi passati e anche la sensazione da parte di certi tifosi più o meno eccellenti che il palazzo non vedesse di buon occhio una Juve di nuovo in lotta per il tricolore. Se ne riparlerà insomma l'anno prossimo, quando la Signora cercherà di non replicare la partenza a handicap di pochi mesi fa, migliorando nel frattempo la qualità della propria rosa e provando a risolvere il problema del gol che nemmeno l'arrivo di Vlahovic ha definitivamente risolto. «Facciamo una cosa per volta ancora Allegri -. Contro il Cagliari ci aspetta una partita brutta e complicata, da affrontare con la testa giusta: altrimenti nel giro di una settimana rischiamo di trovarci dalla possibilità di essere a +8 sulla quinta, magari lottando per lo scudetto, a un +2 per nulla tranquillizzante». Detto che rispetto alla Roma, oggi quinta, la Juventus ha il vantaggio degli scontri diretti (in caso di arrivo in parità, i promossi sarebbero pertanto i bianconeri), bisognerà comunque rimettersi il vestito da battaglia: i sardi non sono certo nella condizione di regalare alcunché e Mazzarri è un allenatore che fa giocare male tutti gli avversari, così che «servirà una partita tosta. A Cagliari non ho mai vinto facilmente né con il Milan né con la Juve». Senza lo squalificato Morata, la coppia d'attacco sarà formata da Dybala e Vlahovic, che proprio a Cagliari ha segnato i suoi primi gol in serie A e che è chiamato a fare nuovamente la voce grossa: dopo i quattro gol (e mezzo, considerata l'autorete decisiva in Coppa Italia con il Sassuolo propiziata da un suo strappo nel finale) nelle prime sei partite, DV7 ha trovato una sola rete (contro la Salernitana) nelle ultime sei gare.

E la media realizzativa che aveva con la Fiorentina (un gol ogni 102 minuti: 20 reti in 24 presenze) è praticamente raddoppiata in bianconero visto che al momento il serbo butta la palla dentro ogni 199 minuti. Quello del gol resta insomma un problema da risolvere o, per dirla con Allegri, rappresenta «la differenza tra noi e chi ci sta davanti». Non un dettaglio da trascurare: né oggi né nel prossimo futuro.

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