A Rio sventolano le bandiere cinesi sbagliate. Pechino protesta

Le bandiere cinesi ai Giochi di Rio sono sbagliate. Ma secondo la Cctv tutti i vessilli delle Olimpiadi sono "Made in China". E il Cio fa a scaricabarile

A Rio sventolano le bandiere cinesi sbagliate. Pechino protesta

Su certe cose non si gioca, anche se siamo alle Olimpiadi. I cinesi non hanno preso bene l'errore degli organizzatori, che da tre giorni a questa parte alzano delle bandiere cinesi sbagliate. Su Weibo, la versione made in China di Twitter (che da quelle parti è bloccato dal governo), non si parla d'altro. Già durante la cerimonia di inaugurazione di venerdì scorso il portabandiera cinese, lo schermidore Lei Sheng, aveva fatto sventolare nel cielo di Rio un drappo sbagliato. Il commento più duro è arrivato da Cui Yongyuandal presentatore della Cctv, la tv di stato: "È un principio che possono capire anche i bambini delle elementari: la bandiera nazonale non può essere sbagliata".

Il vessillo cinese mostra cinque stelle in campo rosso. La più grande, in alto a sinistra, rappresenta il Partito Comunista, le altre quattro simboleggiano invece l'unità del popolo. Il tutto è racchiuso dallo sfondo rosso che rappresenta la rivoluzione comunista. Anche le bandiere che sventolano a Rio raffigurano cinque stelle su campo rosso. Fin qui tutto giusto. Il problema è che, mentre sul vessillo originali le stelle più piccole sono orientate verso il centro di quella più grande, sul discusso stendardo le stelle sono stampate senza alcuna inclinazione.

Questo basta per far dire ad alcuni utenti: "È l'Olimpiade peggiore che abbia mai visto". La stessa Cctv aveva segnalato su Weibo: "Alcuni attenti internauti hanno scoperto che le cinque stelle che appaiono sulla bandiera usata a Rio hanno dei problemi". Peccato che solo qualche giorno prima la tv di stato avesse mandato in onda un servizio in affermava orgogliosamente che le bandiere presenti a Rio erano tutte made in China. Compresa la loro.

Alcuni diplomatici cinesi negli ultimi giorni hanno scritto al Comitato Olimpico Internazionale. Lunedì il consolato cinese ha fatto sapere di aver ricevuto le scuse del Cio che si era preso l'impegno di chiedere alla ditta produttrice di riparare il danno.

Il nome dell'azienda non è stato rivelato, ma oggi il Comitato dice che si tratta di una ditta brasiliana che ha avuto il via libera dal comitato olimpico cinese. Intanto le bandiere della discordia sono ancora lì a sventolare.

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