Samele, ricetta d'argento imparata dalla fidanzata

Per l'azzurro compleanno con medaglia dopo due rimonte: "Olga mi insegna a non mollare mai..."

Samele, ricetta d'argento imparata dalla fidanzata

Una medaglia ti può cambiare la vita e magari le idee. C'era un tipo che diceva: «Lo sport deve essere divertimento. Ho avuto troppi amici fenomeni nella scherma ma che, per eccessive aspettative, non hanno imparato a perdere. Nello sport, più che celebrare una vittoria, devi capire come riprenderti da una sconfitta». Quel tipo era Gigi Samele e ieri ha vinto la medaglia d'argento olimpica della specialità sua che, oltre alla cucina, è la sciabola. Proprio come si era augurato non più tardi del gennaio di quest'anno. Per il vero lui non aveva messo limiti alla Provvidenza: parlava di medaglia. Non sai mai che il fenomeno della sciabola, ovvero l ungherese Aron Szilagy, si addormentasse. Peccato, l'ungherese non si è addormentato anche perché doveva far pari con Valentina Vezzali, unica fra maschi e femmine ad aver vinto tre ori olimpici individuali di fila. Samele non ce l'ha fatta ad evitarle lo sgarbo e, anzi, Szilagy deve ringraziare Italia nostra perché due dei tre ori li ha conquistati davanti agli italiani. Stese Diego Occhiuzzi a Londra 2012, come stavolta Samele e senza far torti nel punteggio: 15-8 al primo, 15-7 ieri. Troppo forte per entrambi.

Dunque una medaglia in argento è una sconfitta o una vittoria? Sarà l'unico interrogativo che oggi il nostro primo medagliato di Tokyo (in anticipo di mezzora su Dell'Aquila) dovrà risolvere davanti alle candeline del 34esimo compleanno. Ecco, il destino aveva pensato a tutto: anche al regalo. Per il vero questo ragazzo nato a Foggia e travasato a Bologna, si è conquistato la medaglia, altro che regalo. E, certo, sarà sfiorita la delusione provata a Londra 2012 quando non partecipò all'individuale, ma in compenso fu decisivo nella gara a squadre contro i russi per il bronzo. Insomma Gigi Samele, fratello di Riccardo, guarda caso arbitro di scherma, ha dimestichezza con le medaglie: ne ha conquistate con la squadra, e nell'individuale soprattutto nel circuito giovanile. Ha vinto titoli italiani nel 2016, 2019, 2021, collezionato qualche successo in coppa del mondo. Fra i gioielli suoi c'è la fidanzata, Olga Kharzan, bella campionessa ucraina che gronda medaglie anch'essa nella sciabola (un oro ed altre 3 olimpiche, 6 mondiali, 8 europei). Racconta Lui che Lei lo ha spinto a migliorarsi con la magia del «non mollare mai». Ed ha aggiunto: «Lo fa con il sorriso sulle labbra. Se non mi concentro, in allenamento mi batte». Ieri la ricetta della fidanzata ha funzionato. Samele se lo sarà detto nella rimonta sul cinese Xu da 8-10, e con due pericolose scivolate a rischiare le caviglie. E anche di più in semifinale, quando la partita poteva essere persa contro il coreano Kim: prima sotto 12-6, poi una infilata di 9-0, giocata da fenomeno, o fidanzato modello nel seguir consigli: fate voi. E così è arrivato alla finale. Senza dimenticare la sfida da male al cuore con Enrico Berrè, chiusa con abbraccio finale fra due amici. Anzi, proprio loro hanno riscattato la giornata nera degli altri schermidori: Luca Curatoli, uscito subito, e le ragazze della spada, Fiamingo e Navarria stese dalla bionda ungherese Katrina Lheis, oltre alla 21enne Federica Isola capitata fra le grinfie della cinese Su Yiwen, che poi ha vinto l'oro. Samele, a proposito dei miracolosi recuperi, ha allungato un'altra ricetta: «In certe giornate non c'è tempo per pensare. Possono spararmi, non mi importa. Non mi fermano». E solo a medaglia raggiunta ha cominciato a pensare all'idea di non avere più l'età. «Sono felice ed orgoglioso, pur con un po' di barba bianca e qualche capello in meno». Per scacciare il pensiero gli basterà chiedere ad Aldo Montano, che lo guardava dalla tribuna e presto sarà in pedana con lui per la gara a squadre.

Aldo è stato il secondo oro azzurro (l'altro Nedo Nadi 1920) della sciabola. E non è invecchiato male. Samele pensi, invece, che per la sciabola questa è la medaglia numero 13: numero che ha sempre significato vittoria. Ecco la soluzione del problema di cui sopra: argento uguale vittoria.

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