Sarri-Spalletti, sfida tra toscani ambiziosi

Entrambi gli allenatori guardano all'alta classifica. Per il laziale da ex ben 3 ko di fila

Sarri-Spalletti, sfida tra toscani ambiziosi

Roma. Maurizio Sarri e Luciano Spalletti sono coetanei, entrambi toscani, ambiziosi (guardano con cognizione di causa all'alta classifica) e fautori dell'estetica applicata al calcio. E se guardiamo alle statistiche, difficile poter ipotizzare un pari che sulla ruota di Lazio-Napoli non esce addirittura dal 5 novembre 2016 e da undici sfide. Logico dunque prevedere una partita aperta all'Olimpico, anche se la verve realizzativa della truppa partenopea si è affievoita negli ultimi 180' - un solo gol all'attivo dopo i nove dei primi due turni - e la Lazio ha segnato appena 6 reti in 4 giornate, la metà rispetto alla passata stagione (ma ne ha incassate solo tre).

Stesso cammino finora ed entrambi delusi dall'ultima uscita dei loro giocatori, ma il bilancio degli scontri diretti è a favore di Spalletti (4 successi in sette gare) e da ex contro il Napoli Sarri ha rimediato tre ko nelle ultime tre sfide. Brucia ancora quella sconfitta incassata sui titoli di coda nello scorso campionato (gol di Fabian Ruiz). Un finale amaro, come quello di mercoledì a Genova quando i tre punti con la Samp sono sfumati al 92'. Mai guardarsi più allo specchio, è la morale che la Lazio deve trarre da questa nuova scivolata sul traguardo, pur essendo imbattuta nel torneo e con un punto in più rispetto all'anno scorso.

Negli occhi dei tifosi biancocelesti restano però lo splendido assist di tacco Milinkovic-Savic (14 in totale dall'inizio del torneo 21-22 a oggi, il migliore in Europa, ma nessun passaggio vincente in 13 sfide con i partenopei) e il ritorno al gol di Ciro Immobile - sei reti e tre assist nelle ultime dieci sfide contro il Napoli - che prima del match riceverà dal presidente dell'Assocalciatori Calcagno il riconoscimento intitolato a Paolo Rossi come miglior bomber dell'ultimo campionato. Particolare la realizzazione del manufatto impreziosita da diamanti, tanti quanti sono i gol realizzati (27).

In casa Napoli i due pareggi di fila hanno in parte smorzato l'entusiasmo dell'inizio. «Ogni volta che non si vincerà darete la colpa sempre a turnover e cambi, ma è impossibile giocare con gli stessi e nell'arco di 3-4 partite andranno in campo in tanti», così Spalletti imbattuto come il collega ma già a -4 rispetto allo scorso campionato.

Osimhen, due reti segnate come il collega Immobile, non è più solo il terminale offensivo o colui che attacca la profondità, ma di fatto il regista avanzato dei partenopei. Più passaggi e più duelli aerei vinti, insomma, ora servono anche i gol.

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