Sauditi in Champions. Così nasce l'Eurabia

Gli Arabi pronti a chiedere una wild card per i loro club dal torneo 24'-25'

Sauditi in Champions. Così nasce  l'Eurabia
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Il cavallo di Troia del Newcastle è stato trascurato e ignorato. I sauditi sono già presenti nel calcio europeo, con il patrimonio e il potere del PIF, acronimo di Public Investment Found, il consorzio legato alla famiglia reale di Riyad che gestisce 360 miliardi di dollari. L'idea suggestiva della federcalcio saudita di avere la wild card per iscrivere la vincitrice della Pro League alla Champions league nuova formula, a partite dalla stagione 2024-2025, ha una sua ragione commerciale di grande valore, con un sicuro effetto domino nei contratti pubblicitari che quel mondo saprebbe garantire, così come le esperienze della formula 1, del golf e dei tornei di tennis, dimostrano manifestamente. Esiste, semmai, una preoccupazione di ordine politico per la presenza, nell'Uefa, di Israele e con possibili contenziosi che forse proprio il football potrebbe affrontare, non risolvere ma almeno agevolare nel dialogo.

Di certo il calcio abbisogna di un sostanzioso flusso di denaro per non perdere terreno rispetto a realtà sportive più celeri a ricevere nuovi investitori e nuove formule di spettacolo. La futura Champions league rappresenta in tal senso una banca per l'Uefa che però non distribuisce soldi ai club pari agli introiti che gli stessi garantiscono al governo di Nyon. L'eventuale ingresso di una squadra saudita aumenterebbe non soltanto la curiosità ma anche l'interesse economico sul torneo europeo, il casting di calciatori che la Pro League sta allestendo non è episodico e risponde al progetto di far crescere il movimento in una realtà sportiva che a differenza dell'esperienza statunitense, non ha concorrenza forte con altre discipline di squadra e in vista dell'organizzazione del campionato del mondo nel 2034.

L'idea ha il profumo o l'odore, a seconda dei gusti, di una super league rivista e corretta con una apertura internazionale.

Esiste e resiste la corrente di pensiero secondo la quale l'accesso del calcio saudita al più importante torneo continentale significa la sottomissione e la sconfitta di valori e tradizione, dimenticando che il calcio, oggi, ha una dimensione finanziaria non da tutti compresa che non intossica affatto la tradizione e la passione, come la Premier League e la partecipazione dei tifosi possono dimostrare. L'idea e il pensiero di vedere un club saudita alzare al cielo l'illustre coppa europea fa tornare in mente la predizione di Oriana Fallaci e la sua Eurabia.

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