''Le partite della prossima giornata di Serie A trasmesse in chiaro'' è la proposta del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, inviata alla Figc che ha già espresso il suo consenso di massima diversamente dalla Lega Serie A secondo cui "il quadro normativo vigente e gli obblighi contrattuali già assunti non lo consentono".
In attesa della ripresa del campionato, fissata per la giornata di domenica 8 marzo, il Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha inviato al Presidente della Figc, Gabriele Gravina, e per conoscenza al Presidente della Lega Calcio Seria A, Paolo Dal Pino, una lettera per chiedere di valutare le eventuali condizioni per trasmettere in chiaro le competizioni di Serie A almeno della prossima giornata di campionato. La proposta nasce in considerazione dei forti disagi cui è chiamata la popolazione in questo momento di difficoltà collettiva e in ottica di salvaguardia della salute.
La proposta
"Caro Presidente - si legge nella lettera firmata da Spadafora - nell'attuale fase di emergenza sanitaria, dalla quale il Paese uscirà, ne sono certo, più forte e unito di prima, lo sport, come molti altri settori della vita sociale e culturale, sta subendo inevitabili conseguenze. Il mondo del calcio, per la passione che suscita e la grande rilevanza che lo contraddistingue, anche in proiezione estera, è certamente tra i settori più esposti. Superata la fase di primo confronto sulle soluzioni volte a fronteggiare al meglio l'emergenza ed essendosi chiarito, al netto di comprensibili diverse sensibilità, il quadro delle misure vigenti nelle prossime settimane, ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere uno spettacolo emozionante, senza ansie, nè paure".
Per questo motivo e"con questo spirito", prosegue Spadafora nella lettera inviata a Gravina, "Le chiedo, in questa delicata contingenza, di verificare se favorevoli condizioni, rispettose della normativa vigente e degli accordi in essere, possano eventualmente consentire la libera fruizione televisiva di imminenti competizioni calcistiche di cui si prevede la disputa a porte chiuse. Ciò costituirebbe, io credo, un bellissimo segnale verso tutti gli italiani, ma anche un modo per limitare i disagi associati alle misure di contenimento in essere e, addirittura, di cooperare attivamente al raggiungimento delle loro stesse finalità. Confido nella Sua azione di impulso e nella disponibilità di tutti gli attori coinvolti a volersi confrontare e rendersi protagonisti di un grande messaggio all'Italia e all'Europa". Da quanto si apprende, il presidente Gravina ha per le vie brevi dato il suo sostegno all'invito del ministro.
Il no della Lega Serie A
Questa la risposta, affidata all'Ansa, della Lega di A alla richiesta del ministro dello Sport Spadafora di trasmettere in chiaro le partite di campionato di questo turno che si disputeranno a porte chiuse per l'emergenza coronavirus: ''Pur comprendendo e condividendo le finalita' alla base della richiesta del Ministro Spadafora, volta, in un momento di massima emergenza per il Paese, a valutare la possibilita' di consentire la libera fruizione televisiva del campionato di Serie A TIM, la Lega Serie A rileva che il quadro normativo vigente, e gli obblighi contrattuali gia' assunti, non consentono di potervi aderire".
La posizione della Rai e di Mediaset
Il presidente Gravina si era già espresso a favore della trasmissione in chiaro di un paio di partite e la Rai in qualità di servizio pubblico si era detto pronta a trasmettere Juve-Inter su Rai 1 o anche altre partite a porte chiuse. Sky si è detta disponibile dopo la richiesta del ministro "vista l'eccezionalità del momento" allo stesso modo anche Mediaset è disposta a trasmettere la gara di Torino su Canale 5 e già in una lettera del 25 febbraio aveva già minacciato la Lega a "non compiere scelte che possano rivelarsi discriminatorie o provocare danno alla scrivente" (lettera firmata dall'ad di Rti, Marco Giordani).
In pratica Mediaset minaccia causa alla Lega qualora dovesse essere privilegiata la Rai perché ne avrebbe un danno ai suoi palinesesti. Una questione da dirimere a questo punto soltanto con l'intervento di un decreto del Governo.Segui già la nuova pagina Sport de IlGiornale.it?
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