Se non altro, Sebastiano ha finalmente individuato il nemico. Per cui, a sette Gp dalla fine, c'è di nuovo una remota possibilità che il ferrarista raddrizzi il mondiale. Ci sono trenta punti da recuperare. Dura, non impossibile. Soprattutto adesso che ha scoperto contro chi combattere. E non sono Hamilton e la Mercesdes. «Lewis è l'uomo da battere però sono io il mio nemico. Solo pensando a noi e facendo tutto bene potremo portare a casa il titolo» ha detto. Il «noi» è quello di ordinanza in F1, i piloti parlano sempre di se stessi al plurale, ma nello specifico il tedesco sottintende effettivamente anche certi errori della squadra. Quanto ai suoi, a Baku, in Francia, in Germania, a Monza, è sincero: «Quello grave è stato a Hockenheim...».
Su Raikkonen dice solo cose belle. «Lo considero un amico», spiega, «e in assoluto il miglior compagno mai avuto». E su Leclerc, il talento ventenne in arrivo il prossimo anno con la missione di pungolarlo e magari, chissà, sostituirlo a prezzi discount: «Sarà un cambiamento, bello vedere quanto è cresciuto, lo aiuteremo, ma ora siamo concentrati sulla stagione». Meglio concentrarsi anche sul prossimo campionato visto che Charles dice serafico: «Se nel 2019 la Ferrari sarà così, il mio obiettivo sarà il titolo...». Non male. Intanto, quell'amicone di Raikkonen ammette: «Lasciare la Ferrari non è stata una decisione mia.
Me l'hanno comunicata a Monza... Se aiuterò Seb? Facile parlare da fuori, ma è poi difficile fare le cose nel modo giusto». Grande amico. Però la Ferrari si è fatta in quattro per trovargli il posto in Alfa-Sauber. Di certo, in cambio di qualcosa.
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