Si alza un'altra cresta Mazzarri tocca la vetta

Appena mezz'ora e nel nubifragio che imperversa sul San Paolo spunta il sole. Ed è la cresta, pettinatura ormai di moda, di Marek Hamsik ad accendere il sogno di una città intera: lo slovacco fa gol al Catania, porta in vantaggio il Napoli ma, soprattutto, proietta i partenopei al vertice della classifica, agganciando quella Juventus con la quale gli azzurri avevano condiviso il primo posto tra la 1° e la 3° giornata e tra la 5° e la 7°. Vetta che non vuole dire niente, anche perchè i bianconeri devono oggi affrontare il Chievo e con una vittoria risistemerebbero le cose respingendo gli uomini di Mazzarri, ma come non permettere a una città di sognare? Perchè è da ben 23 anni che il Napoli non si trovava al vertice del campionato dopo 22 giornate. Quello era il Napoli di Diego Armando Maradona che si aggiudicò lo scudetto alla fine della stagione 1989/90 e oggi, quasi 5 lustri dopo, Napoli e il suo pubblico incredibile stanno sognando a occhi aperti per quel pezzetto di stoffa tricolore sul petto che consegna una squadra, una società, una città alla storia.
Il matador Cavani sonnecchia per un tempo, salvo risvegliarsi al 38' con una traversa su punizione, ma il protagonista vero è Hamsik, uomo ovunque, prezioso e sempre presente nei momenti che contano. E' lui a iniziare l'azione al 31', servendo Zuniga largo sulla sinistra. Il colombiano non se lo fa ripetere due volte e seguendo lo schema che Mazzarri fa ripetere fino alla noia, lancia in mezzo dove lui, sempre lui, Marek Hamsik si fa trovare pronto e solo soletto, gabbando i difensori catanesi, mette di destro alle spalle di Andujar. E il sole spuntò nell'acqua a catinelle e il ruggito del San Paolo si alzò possente. Potenza di Hamsik (che mostra la maglia con la dicitura “Imbriani non mollare“, riferita all'ex giocatore partenopeo gravemente ammalato), al 9° gol stagionale e 58° con la maglia del Napoli, perchè è ancora lui a dare la tranquillità proprio a un minuto dal termine del primo tempo. Dopo un colpo di testa di Barrientos, Zuniga recupera il pallone e serve Hamsik che, ancora dalla sinistra, fascia maledetta per il Catania, crossa in mezzo dove arrivano Cannavaro, Cavani e Zuniga, tutti soli con i difensori di Maran a dormire sonni profondi. Il piattone è quello del Capitano che non solo realizza il suo primo gol stagionale, si mette alle spalle la sospensione-assoluzione del calcioscommesse, ma tocca anche la presenza numero 259 con la maglia del Napoli, proprio come El Pibe de oro.
Peccato che a oscurare questo uno-due micidiale ci siano un paio di episodi che lasciano perplessi sulla direzione dell'arbitro Calvarese. Al 36' Zuniga in area addomestica il pallone col braccio sinistro: rigore per tutti, ma non per Calvarese. Ripartenza napoletana, punizione, terrificante traversa di Cavani, palla che ballonzola davanti all'area catanese, fallo su Hamsik dal limite destro e litigio tra il nervoso Grava e Gomez, col napoletano che dà una manata in faccia all'avversario. Per Calvarese, supportato dall'assitrente Nicoletti, a tre metri dal fattaccio, è solo cartellino giallo.

Nella ripresa il Catania ci mette tanta buona volontà, trova il gol con Rolin (ma c'è il fallo di Bergessio), però la partita era già finita al 45'. Unica emozione la standing ovation per Hamsik quando al 32' viene sostituito da Insigne.

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