Una Signora sul lettino. Ecco la cura Champions alla crisi in campionato

Allegri a colloquio con lo psicologo prima dello Zenit: basta un punto per gli ottavi

Una Signora sul lettino. Ecco la cura Champions alla crisi in campionato

Un punto basterà. Per staccare il biglietto per gli ottavi di finale di Champions con due turni di anticipo: di questi tempi, è tanta roba. Non servirà per recuperare del tutto il buon umore, ma almeno sarà un inizio. Se poi stasera la Juventus riuscisse nell'impresa di cedere allo Zenit San Pietroburgo rilanciando i russi nella corsa alla qualificazione e complicandosi maledettamente la vita anche in Europa, saremmo di fronte a un vero atto di autolesionismo o giù di lì. Meglio comunque andarci cauti: per quanto battuto all'andata zuccata di Kulusevski nel finale, assist di De Sciglio lo Zenit è tuttora primo nel suo campionato, arriva da due vittorie di fila (con 11 gol segnati) e ha finora raccolto 29 punti in 13 partite contro i 24 di Lokomotiv Mosca e Sochi. Non si tratta di una squadra sprovveduta, ecco. E la Juve labile di questo periodo non può lasciare tranquilli: forse (anche) per questo ieri a bordo campo, prima di dirigere l'allenamento, Allegri si è confrontato a lungo con il dottor Giuseppe Vercelli, psicologo del club. Una Madama sul lettino del terapeuta è immagine che rende l'idea: alla ricerca di se stessa, in piena autoanalisi, con potenzialità inespresse e la necessità di tirarsi fuori da una buca discretamente profonda.

Nell'attuale Champions, comunque, la Juventus ha fatto finora il proprio dovere e, anzi, arriva da una striscia di quattro successi casalinghi consecutivi e da otto negli ultimi nove. In questa edizione, poi, il ruolino è immacolato: tre vittorie con zero gol subiti e cinque realizzati, traguardo dietro l'angolo e va bene così dal momento che il risultato è l'unica cosa che conta. Almeno in certi momenti della stagione, come quello attuale. Poi, da domani, testa di nuovo al campionato e alla sfida di sabato pomeriggio contro la Fiorentina di Vlahovic, spauracchio ma anche oggetto del desiderio per i mercati che verranno. In cinque giorni abbiamo buttato via il lavoro di un mese e mezzo il parere di Allegri -. La soluzione è lavorare e stare zitti. Sembravamo tornati, ma siamo ricaduti nei soliti errori: abbiamo preso 15 gol di cui 11 in 6 partite contro squadre che ci hanno battuto meritatamente ma che, con tutto il rispetto, giocano dal decimo al ventesimo posto. Profilo basso, inevitabilmente. E nessuna sfuriata: Ho una squadra intelligente con cui non c'è bisogno di alzare la voce. Bisogna reagire, vincere contrasti e duelli aerei in più: sabato il Verona ha fatto 25 falli e noi 8.

Oggi Allegri ritroverà Chiesa (almeno per la panchina) e non è recupero da poco. Né in senso assoluto né parlando solo di Champions: l'ex viola ha infatti ha messo lo zampino in cinque gol nelle altrettante presenze casalinghe in Champions con la maglia bianconera, segnando quattro gol e fornendo un assist.

Uomo in più, ecco: più o meno imprescindibile. Un mattoncino per volta ne verremo fuori chiude Allegri -. Sono tornato per restare il più a lungo possibile e per vincere ancora, ma serve tempo. Si dice che la pazienza sia la virtù dei forti: chissà.

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