Wesley Sneijder non è più un'ansia. L'olandese ha accettato il trasferimento ai turchi del Galatasaray che verseranno all'Inter 10 milioni di euro, la firma sul contratto fino a giugno 2017, l'ufficialità oggi all'apertura della Borsa essendo il Galatasaray club quotato. «Sneijder ha firmato con il Galatasaray un contratto di tre anni e mezzo - ha detto l'agente Fifa Ozkan Dogan -. Il giocatore e la sua famiglia spingevano per un trasferimento in Inghilterrra, ma il Galatasaray ha insistito tantissimo e alla fine i problemi sono stati risolti». Sabato sera l'incontro fra lo staff del Galatasaray, l'amministratore delegato Lutfi Aribogan, Wesley, Yolanthe e Soren Lerby, agente del giocatore: «Si può chiudere». Unal Aysal, presidente del club turco e Massimo Moratti avevano da tempo raggiunto l'accordo economico per il trasferimento del giocatore, ieri l'incontro decisivo fra il presidente dell'Inter e Wes: «Abbiamo parlato tanto, abbiamo un buon rapporto e preso un caffè - ha detto l'olandese -. Moratti ha detto che sono più vicino al Galatasaray? Quello che dice il presidente è giusto. Ho vinto tutto qua, ma non so se dovrò dire sono molto contento oppure sono stato molto contento. Ancora non lo so. Ho amato e amo questa squadra, per me i tifosi sono importanti, andiamo avanti e vediamo cosa succede».
In realtà l'olandese nelle ultime ore si era pentito e aveva tentato di riavvicinarsi all'Inter. A Moratti aveva chiesto un colloquio, il pranzo che ha poi dovuto pagare, e gli ha confidato la sua intenzione di restare. Inamovibile il presidente gli ha ricordato le regole del nuovo ingaggio: spalmatura e una serie di impegni presi con il Galatasaray. Il pentimento di Wes era arrivato fuori tempo massimo. L'olandese si era reso conto che la spalmatura dell'Inter era comunque superiore all'ingaggio proposto dai turchi e il suo desiderio di Premier non era decollato proprio a causa del suo stipendio elevato.
Appena dopo pranzo Moratti era allegro e fiducioso: «Wesley Sneijder più vicino al Galatasaray? Credo di sì. Volevo chiacchierare con lui, pensavo fosse necessario. Ma non è stata una riappacificazione perché non c'è mai stata una guerra. Era una chiacchierata per riassumere tutta la situazione e vedere le varie volontà». Tutto questo mentre Yolanthe Cabau già twittava in turco.
«Grazie per i vostri dolci messaggi», l'ennesimo tweet di Yolanthe questa volta però con una novità: Tatli mesajlar için tesekkür ederiz! Scritto in turco. Lei aveva già capito come sarebbe finita. Wes invece ha atteso fino all'ultimo che il Liverpool si facesse vivo ufficialmente, dopo le lusinghe del capitano Steve Gerrard: «Wes è un top player. Potremmo essere molto più competitivi con lui, uno che ha giocato e vinto la Champions League. In questo momento non vorrei altro che vederlo con la maglia del Liverpool». Ma la proprietà era stata subito molto chiara, quell'ingaggio non avrebbe potuto pagarlo e un interesse reale c'era solo per Philippe Coutinho con un'offerta di 8 mln rifiutata da Moratti.
Ha fatto tutto lui con una coerenza esemplare. Si era creata la medesima situazione con Ronaldo, sulla scaletta dell'aereo che lo avrebbe portato a Madrid disse a Moratti che se gli avesse dato gli stessi soldi promessi dal Real, sarebbe rimasto. Il presidente accompagnò fino all'ultimo gradino Ronie e gli augurò buona fortuna.
Wes comunque qualcosa ha spuntato, Moratti è risoluto e altrettanto generoso, si presume che l'olandese sia riuscito a spuntare una buonauscita di circa un milione, forse due, anche perché è confermato che al Galatasaray non arriverà a guadagnare lo stipendio finora percepito in nerazzurro (5,5 contro i 6 attuali).
Il club turco aveva fissato una dead line oltre la quale non avrebbe più potuto trattare ed era quella di domani. Il club più ricco e blasonato di Turchia non poteva tenere bloccato il suo mercato. Adesso l'addio dell'olandese apre nuove prospettive per l'Inter, troppo pochi i 10 milioni di Sneijder per arrivare a Paulinho ma potrebbero sommarsi a quelli di Yonathan e Alvarez chiesto in Argentina dal River Plate diposto però solo a un prestito. Paulinho resta un affare complicato, almeno per questa finestra di mercato, più probabile la pista Nicola Bellomo, il talento del Bari in comproprietà fra la società pugliese e il Chievo.
Mezza Milano tira il fiato, l'altra metà è in piena eccitazione metropolitana: «Se il City abbassa le pretese mi fiondo a Manchester», firmato Adriano Galliani. Con rimbalzi europei: il Sun ha scoperto che la villa nel Cheshire di Mario Balotelli è stata messa in affitto.
Sulla home page di As.com troneggia un primo piano di Silvio Berlusconi con sorriso: «Su Kakà sono ottimista». Segue video con titolo: «Un fiasco chiamato Kakà». Le stagioni a Madrid di Ricardino portano a una sola conclusione: cedetelo. Tutto questo lascerebbe supporre che Kakà e Balotelli stiano venendo via per un pezzo di pane ma la situazione è meno fluida di quanto lasci intendere. Mancano dieci giorni alla chiusura del mercato, improvvisamente il tempo stringe e il Milan ha bisogno di almeno un colpo sensazionale, senza che questa esigenza diventi un ostacolo o faccia lievitare i costi.
La situazione relativa a Kakà in Spagna è letta come conseguenza naturale: il giocatore è sempre rimasto attaccato al Milan, unico club, secondo loro, che può permetterselo in quanto ha il cash delle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva ai francesi. Inoltre i tifosi e Josè Mourinho sono felicissimi di liberarsi di Kakà, meno Florentino Perez che ha fatto dell'acquisto del brasiliano la sua business card all'atto del secondo insediamento nel 2009, 67,2 milioni di euro e un ingaggio da dieci a stagione.
Adesso vorrebbe almeno non perderci, con 20 milioni circa non avrebbe minusvalenze, resta una cifra molto alta. Ma Kakà e Balotelli sono prepotentemente in orbita rossonera, presidente e Ad ci credono forte, la tifoseria eccitata, e soprattutto i due vogliono il Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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