Thohir tra bilanci e campo. Inter, conta solo il pareggio

Delusioni, depressione e borsa cucita: un anno da presidente. Moratti, Mazzarri e sfottò. La storia di un acquisto incauto

Thohir tra bilanci e campo. Inter, conta solo il pareggio

Dopo un anno Moratti è depresso. E Thohir pure. Effetto Inter. E chissà mai che il pentimento sia con voi. Moratti pentito di certo. Ma se non l'avesse mollata, l'Inter avrebbe rischiato la bancarotta. Poi, certo, quando glielo ricordano si offende e con lui i suoi aedi. Thohir probabilmente si è fatto prendere gli occhi, non certo la borsa che rimane ben cucita. E, in aggiunta, l'Inter non è la sua passione. Il 15 novembre fa un anno da presidente e padrone della squadra più bizzarra ed imbizzarrita d'Italia. Diventare numero uno e slot machine di questa società è impresa da uomini forti, da cuore saldo e fegato a volontà. Era partito da Magnate ed ora è finito con l'essere Cicciobello dagli occhi a mandorla. Era un Tycoon ed ora un tracciarighe e tagliateste. Era ET ed ora un filippino. L'Inter ti fa e ti disfa: come gli allenatori. Che poi sia arrivato a Milano l'unico Tycoon che non tira fuori i soldi come noccioline è tipico del paese delle meraviglie nerazzurro. E, magari, del non ti scordar di me morattiano. L'Inter non è mai stata una società di cattive persone, ma certo di cattivi pensieri.

Thohir non ha nulla dell'interista e dell'interismo, ci ha provato rifilando un paio di ceffoni dialettici ad Agnelli. Il tanto per guadagnarsi un “hurrà!“. Poca roba. Ma ha il pregio di aver fatto capire l'importanza dei bilanci da ristrutturare. Non c'è tifoso, con un pizzico di ragionevolezza, che rimpianga i buchi sui libri contabili pensando a un'Inter in bancarotta. Ma tutti rimpiangono campioni, speranze, illusioni. Thohir non ti concede nulla, al di là dei conti economici. Risponde a ogni domanda fin dal primo giorno, con disponibilità di modi. Quando gli vieni presentato non si nega mai un ohh! di stupore, come se avesse sentito parlare di te quanto di Obama. Cortese e gentile, molto asiatico e poco europeo nel dire, fare, pensare e infilarti nel suo personalissimo spiedo. Furbo e dribblomane quel tanto per non rispondere mai (ancora?) all'unica domanda che conta: perchè si è comprato l'Inter con quel buco nero da ripianare?

Il giorno che risponderà forse se ne andrà. E i nostalgici di Moratti tireranno un sospiro di sollievo. Ha promesso di restare almeno cinque anni, garantendo all'Uefa un piano di rientro. E quelli di Nyon si sono rinfrancanti, dicendo: finalmente qualcuno che ha un progetto economico. Certo, poi ET ti piazza un prestito all'Inter di 22 milioni con l'8 per cento di tasso d'interesse. L'usura è molto vicina, anche se fa sapere dai suoi affezionati cultori che pure Abramovich si comporta così. Vabbè, ma quello ha speso miliardi e miliardi. Però, ammettiamolo, la partenza è stata da incubo: ET ha speso patrimoni per viaggi intercontinentali e alberghi di lusso, per ingaggiare specialisti che studiassero i conti dell'Inter eppoi si è ritrovato a pagare 75 milioni, si è accollato debiti per 180, sta contando un passivo di 86 milioni ed ha acceso un prestito di 230 milioni.

E in tutto questo la squadra non va, la società conta su indaffarati manager e pochi intenditori di pallone, i ricavi non salgono anzi scendono, l'allenatore ha fatto imbestialire tutto il mondo Inter, lo difende solo la Curva per amor di società, ma pesa come un macigno il rinnovo di contratto appena firmato da 7 milioni lordi. E forse Thohir sarà costretto all'ennesimo sforzo finanziario per diseredare Mazzarri della panchina, se nelle prossime partite non porterà almeno due vittorie e un pari(con la Roma). Poi certo c'è l'inglese: uno ha ritrosia per l'italiano, l'altro difficoltà nel tradurre. Difficile capirsi: infatti ET gli parla prevalentemente via sms.

Ma ci deve essere qualcosa nella storia fra Thohir e l'Inter dove il pareggio è l'ago della bilancia. Pareggio economico ed è quasi utopia. Ma la prima partita di campionato della sua presidenza è stata pareggio (1-1 col Bologna), la prima a cui ha assistito ancora in pareggio (1-1 con la Sampdoria). I pareggi sono il bottino pesante della gestione tra il campionato di quest'anno e quello passato: 12 vittorie, 10 sconfitte, 15 pari. Thohir prese l'Inter al quarto posto e finì quinto, per ora dal Moratti Angelo al Moratti Massimo è il presidente con la peggior performance di classifica. Anche se MM, nei primi anni, non ci ha preso (si sono sprecate posizioni di retroguardia) e ha impiegato 12 anni per uno scudetto. Chissà mai che il buen ricordo non porti al derby: la prima partita vinta dall'Inter di ET.

Allegri fece il miracolo più di Mazzarri. Ma solo oggi il club ha compreso di aver sbagliato allenatore. Lo ha capito perfino l'unico presidente che non voleva fare il Moratti. E infatti è arrivato Hernanes per una cifra spropositata e non Ronaldo.

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