Totti salva la Roma. Ma Spalletti litiga con lui

Il capitano entra nel finale ed evita il ko Ma il tecnico: «Solo un tiro, merito della squadra». E negli spogliatoi è scontro

Totti salva la Roma. Ma Spalletti litiga con lui

È vicino agli «anta», per alcuni dovrebbe appendere le scarpette al chiodo, ma quando la patria giallorossa è nei guai, arriva lui, il capitano, e salva la barca che sta affondando. Il numero dieci della Roma entra nel finale e cambia completamente il verdetto di una partita (un gol ma anche un assist per Dzeko sprecato dal bosniaco) che la truppa di Spalletti aveva preso in mano con due gol, entrambi belli per preparazione ed esecuzione, ma stava per perdere dopo la veemente e grintosa reazione dell'Atalanta (e lo zampino di Borriello, almeno un gol nelle ultime tre da ex contro i giallorossi con Genoa, Carpi e Atalanta).

Quando però le squadre sono uscite dal campo (Spalletti era già fuori perchè espulso), è avvenuto il fattaccio: davanti a testimoni, Totti ha avuto un acceso diverbio con il tecnico nel corridoio che porta agli spogliatoi dello stadio di Bergamo. Poco dopo, mentre la tensione era già alle stelle, il tecnico avrebbe dichiarato alla squadra: «Sono dieci anni che non vincete niente e che fate figure di m...». «Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o peggio ancora un incontro fisico con chiunque dei miei giocatori - il comunicato di Spalletti in serata -. Ho atteso i calciatori nello spogliatoio e, ovviamente, ho avuto da dire visto che non ero contento di com'era andata la partita».

Era stato però lo stesso Spalletti ai microfoni a lasciare intuire che fosse accaduto qualcosa: «Quel gol Totti lo fa anche fra 3 anni, ma sono altre le cose che non vengono portate alla luce. Se ci lavorate un po', vedrete che usciranno...». E in più non aveva riconosciuto pubblicamente al capitano i meriti di Bergamo: «Non ci ha salvato lui, ma la reazione della squadra...». Di sicuro un'altra spiacevole puntata della contrapposizione tra Spalletti e il numero dieci, il cui rapporto non sembra destinato a continuare se l'allenatore toscano, come probabile, resterà alla guida della Roma. Tanto più che prima del match il ds Sabatini aveva di fatto fissato una tappa definitiva dell'epilogo ormai annunciato tra Totti e la Roma: «Ci sarà un confronto finale col presidente, vedremo quello che succederà. Tutti noi gli siamo grati di quel che ha fatto e continua a fare». Un grazie che sa di frettoloso arrivederci.

Contro l'Atalanta la Roma, arrivata con estrema facilità al doppio vantaggio, si è fermata davanti allo specchio a contemplarsi, come se il risultato fosse ormai al sicuro in cassaforte. Gli orobici, assorbiti i colpi senza vacillare, hanno reagito con veemenza ed idee chiare. Gomez e Borriello sono diventati imprendibili per i difensori giallorossi, soprattutto Zukanovic, graziato dal pessimo Irrati che ha trasformato in giallo un cartellino che doveva essere rosso (sgambetto a D'Alessandro lanciato verso la porta). Operato il sorpasso - con la doppietta di Borriello - la partita si è fatta equilibrata, divertente, con azioni interessanti ed errori in fase conclusiva. Su tutti, in quanto a occasioni divorate, Dzeko. «Sbaglia troppo? Colpa dell'amore della piazza per Totti.

..», dirà Spalletti. Un'altra frase scomoda contro il capitano. Che quando sembrava tutto finito, ha messo il suo sigillo. E pensare che lui si acconterebbe di un altro anno di contratto. Strameritato. Ma non andrà così.

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