Turchia e il saluto militare dei calciatori. La Uefa: "Gesto provocatorio, indagheremo"

La Uefa ha preso una posizione nei confronti della nazionale di calcio della Turchia che con alcuni suoi calciatori ha esultato il gol della vittoria sull'Albania con il saluto militare: "Il regolamento vieta riferimenti politici e religiosi"

Turchia e il saluto militare dei calciatori. La Uefa: "Gesto provocatorio, indagheremo"

In questi giorni i gesti social di Under e Demiral e soprattutto il saluto militare dei giocatori della Turchia per festeggiare il gol contro l'Albania sono finiti nel tritacarne mediatico visto che è stato tirato in ballo un argomento delicato ed importante: l'attacco dei turchi al popolo curdo. I giocatori di Roma e Juventus si erano esposti sui social in favore degli attacchi, con diversi calciatori della nazionale, tra cui anche Hakan Calhanoglu del Milan, che si sono resi responsabili di un gesto molto forte e fatto consapevolmente davanti a milioni di persone.

Marchisio è andato controcorrente su Facebook condannando i bombardamenti della Turchia ai curdi, mentre il seneatore della Lega Nord Roberto Calderoli non ha usato mezzi termini nei confronti di Cengiz Under e Merih Demiral: "Se i calciatori turchi Demiral della Juventus e Under della Roma vogliono fare i nazionalisti e applaudire all'attacco militare della Turchia contro i curdi lo vadano a fare a casa loro, a Istanbul o ad Ankara. Sono pro Erdogan? Benissimo tornino a giocare in Turchia, vadano al Galatasaray, al Besitkas, al Fenerbahce o dove vogliono, così potranno applaudire il loro regime direttamente da sotto il balcone di Erdogan".

A finire sotto i riflettori, però, è stato il saluto militare da parte dei calciatori turchi e in molti si sono chiesti perché l'Uefa non abbia preso una posizione per condannare quel gesto provocatorio. In realtà la reazione dell'Uefa è arrivata per bocca del capo ufficio stampa Philip Townsend

608px;">, che ha commentato così la particolare esultanza dei calciatori turchi ai microfoni dell'Ansa: "Personalmente non ho visto quel gesto, che comunque potrebbe sembrare una provocazione. Il regolamento vieta riferimenti politici e anche religiosi? Sì, e posso garantire che esamineremo questa situazione. Fatemi controllare".

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