Il vizio del gol non è un affare per giovani. Servono esperienza, malizia e scaltrezza, dicono i numeri. I più anziani hanno lezioni da impartire, come dimostra il nostro campionato e una classifica marcatori che non lascia scampo alla carta d'identità. A una giornata dalla fine, tra i primi dieci goleador in Serie A la media si attesta a 30,2 anni, uno sproposito se paragonata ai 25,9 della Bundesliga tedesca e ai 27,4 della Premier League inglese. Ci fanno compagnia soltanto gli spagnoli (media di 30,8), che in Liga mandano a segno ancor più ultratrentenni rispetto a noi, a partire da Messi, Benzema, Suarez e Luis Garcia.
Salvo ribaltoni, dalle nostre parti il trentenne Ciro Immobile è pronto a replicare il trionfo di due stagioni fa, quando divise lo scettro di miglior marcatore, a quota 29, con l'interista Mauro Icardi. Quest'anno il laziale è già a quota 35 e domani in un colpo solo può andare a prendersi sia il record assoluto di Higuain (un gol più sopra) sia la Scarpa d'oro 2020, tenendo a distanza un altro sempreverde come Ronaldo, che a 35 anni si è migliorato rispetto alla prima stagione italiana. E se nella top ten il più giovane è la punta granata Andrea Belotti, 26 anni, sul panorama nazionale non ci sono solo conferme e soliti noti. Anzi, quella di Ciccio Caputo ai piedi del podio, con 21 reti (e anche 7 assist), è una bella sorpresa per il calcio di casa nostra, che ha certificato il volo dell'attaccante pugliese, da sempre abituato a gonfiare le reti dalla B in giù, ma protagonista di una crescita costante che già la stagione scorsa l'aveva portato a quota 16 reti con il retrocesso Empoli. L'attaccante ex Entella e Bari è esploso grazie ai dettami e al gioco di De Zerbi, testimoniando a 32 anni che c'è sempre tempo per salire alla ribalta e, chissà, strizzare l'occhio alla Nazionale del ct Mancini.
Sta salendo sempre più su anche l'Atalanta di Gasperini, che nei primi dieci della classifica marcatori ha portato fin qui addirittura tre giocatori, monetizzando un calcio spesso sfavillante con i centri di Zapata e Muriel (18 a testa), ma anche con le incursioni di Ilicic, un altro che della carta d'identità ne ha fatto un optional e che da dieci stagioni fa presenza fissa in massima serie. Tra i decani per eccellenza, il grande vero assente nella graduatoria dei bomber risulta essere Fabio Quagliarella, fermo a quota 11 gol e penalizzato dalla difficile stagione della sua Sampdoria.
Non tutte le annate sono uguali, soprattutto se sei reduce da una stagione di grazia, come quella passata, in cui l'attaccante doriano era arrivato davanti a tutti, a 36 anni e con 29 centri. Numeri da record, che confermano la tendenza sui nostri campi. Se per la patente servono 18 anni, per fare gol a raffica bisogna attendere almeno i 30.
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